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Catanzaro, alunno disabile "escluso" dalla gita scolastica

Va a scuola, come tutti i giorni ma, con sommo stupore, la classe è vuota: tutti i suoi compagni sono in gita tranne lui che è disabile. È quello che è successo nei giorni scorsi in un Istituto comprensivo di Catanzaro.

Andrea - nome inventato - va a scuola e, come sempre, la mamma lo lascia davanti al cancello e gli augura una buona giornata col cuore colmo di amore per il suo piccolo. Andrea arriva in classe ma i suoi compagni non ci sono, nessuno. Rientra a casa ma i genitori non sanno delle ore trascorse dal piccolo in solitudine perché Andrea non esterna sempre quello che vive e prova. Lui, che frequenta un Istituto comprensivo della città, è un ragazzino speciale, disabile e non verbale, o meglio, parla quando vuole lui, quando ha voglia di uscire, desidera fortemente qualcosa. Il destino vuole che la mamma venga a sapere, per caso e da altre persone, il perché di quella classe vuota.

I compagni sono andati in gita a Matera per tre giorni. «Perché noi non lo sapevamo? Perché il mio bambino non è stato coinvolto?». Sono le prime domande che vengono in mente a una madre che sa già tutto dentro si sé, che si trova a dover ingoiare un ennesimo boccone amaro, solo perché il proprio figlio non è magari ritenuto da qualcuno uguale agli altri. E quello che fa più male sono le risposte che avrebbe ricevuto dall'insegnante: «Non ci ho pensato, me ne sono dimenticato...». Sono affermazioni che non meriterebbero neanche commenti, soprattutto perché provengono da una persona deputata alla formazione ed educazione delle nuove generazioni.

Sulla vicenda di Andrea si è subito espressa la dirigente dell'Istituto comprensivo cittadino (del quale omettiamo il nome al fine di tutelare la privacy del minore) «Sono mortificata - ha affermato - per quanto accaduto. Il docente, in questo caso, ha peccato di superficialità di fronte a questa situazione ma durante i mesi scolastici è sempre stato vicino al bambino, sostenendo la sua formazione ed educazione». La dirigente ha anche pensato a un modo per rimediare al disservizio. «Vogliamo porre rimedio a quanto accaduto - ha proseguito la dirigente - ed organizzeremo al più presto una nuova uscita didattica per la classe di Andrea.

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