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Decreto Sanità in Calabria, sui "raccomandati" è scontro tra Lega e CinqueStelle

La corsia di un ospedale

È iniziato nella tarda serata di ieri, e proseguirà nella giornta di oggi, nella commissione Affari sociali della Camera, l'esame degli emendamenti al decreto sanità. Attenzione puntata soprattutto sulla norma “anti-raccomandati” presentata dal Movimento 5 Stelle.

Il vicepremier Luigi Di Maio, la ministra della Salute Giulia Grillo e la deputata calabrese Dalila Nesci, infatti, hanno presentato un emendamento per eliminare la discrezionalità dei presidenti delle Regioni nella scelta dei direttori generali sanitari. L'emendamento Nesci “anti-raccomandati” «punta a togliere dalle mani dei partiti le nomine dei manager nella sanità pubblica, che è nel contratto di Governo» e se lo si bloccasse, ha avvertito Di Maio, «sarebbe un no al merito, alla trasparenza, un no ai cittadini, un no pesante perché arriverebbe dopo lo scandalo che ha coinvolto il Pd in Umbria».

Un ultimatum lanciato soprattutto nei confronti della Lega, che si è mostrata tiepida di fronte all'iniziativa pentastellata. La vicepresidente della commissione, Roberta Boldi, esponente del Carroccio ha spiegato che «faremo presente come esista già un disegno di legge all'esame del Senato sulle nomine dei dirigenti nella sanità e che è stato presentato dal M5S, ma questo non vuol dire che siamo contrari all'emendamento Nesci. Siamo per un sistema equo nelle nomine, su questo non ci sono dubbi».

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