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Opposizioni in trincea alla Camera sul decreto sanità in Calabria

La corsia di un ospedale

Sono oltre sessanta gli emendamenti presentati al decreto sanità in commissione Affari sociali della Camera. Solo pochi, però, riusciranno a superare la “ghigliottina” dell'ammissibilità. Oggi l'ufficio di presidenza della commissione dovrebbe comunicare le proposte che hanno superato il primo esame di legittimità e che, dunque, potranno passare all'esame dei deputati. La maggior parte degli emendamenti, come prevedibile, porta la firma dei gruppi di opposizione. Per Fratelli d'Italia, la vicecapogruppo Wanda Ferro, insieme alla collega Maria Teresa Bellucci, ha presentato 24 proposte di modifica al testo varato dal Governo.

L'emendamento più rilevante è finalizzato all'immediato sblocco del turnover del personale delle Aziende sanitarie ed ospedaliere, al fine di assicurare la tutela dei livelli essenziali di assistenza.

Una serie di proposte sono poi destinate a contrastare gli sprechi, ad esempio riducendo emolumenti e rimborsi per i commissari straordinari e fissando criteri puntuali per la determinazione dei compensi, e a rendere più trasparenti e rispondenti a criteri meritocratici le nomine, ad esempio evitando che gli incarichi di vertice possano essere affidati a personale in quiescenza ed ampliando, d'altro canto, il novero dei soggetti ai quali attribuire gli incarichi attingendo anche a soggetti pubblici dotati delle necessarie competenze, o ad esempio consentendo la nomina a direttore amministrativo di personale con capacità manageriali. Una proposta punta inoltre ad evitare evitare che l'attribuzione dell'incarico di commissario straordinario valga quale esperienza dirigenziale utile all'inserimento nell'elenco nazionale dei soggetti idonei allo svolgimento di tale incarico.

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