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Via i migranti da San Ferdinando, mercoledì lo sgombero della “baraccopoli della morte”

Il Comune ha rinnovato l'ordinanza di sgombero della tendopoli di di San Fedinando. Questa mattina il provvedimento del sindaco, che porta la data di ieri, è stato notificato ai migranti dai poliziotti della Questura di Reggio e del Commissariato di Gioia Tauro.

Lo sgombero, secondo quanto appreso, dovrebbe essere materialmente eseguito mercoledì 6 marzo.

L'ordinanza del sindaco di San Ferdinando è finalizzata, riporta il testo, «alla bonifica e alla demolizione di quanto intorno alla tendopoli è stato abusivamente realizzato. Visto che la baraccopoli - si afferma nell’ordinanza - risulta nuovamente 'edificata' e popolata abusivamente; che permangono ed anzi risultano peggiorate le condizioni di vivibilità dell’area interessata dalla vecchia tendopoli (baraccopoli); che negli ultimi 14 mesi si sono ripetuti gravi incendi, di natura dolosa o più probabilmente causati da stufe e accessori di fortuna utilizzati per riscaldarsi, che hanno causato la morte di tre ospiti e aggravato le condizioni di insalubrità dell’intera area, contribuendo ad esasperare gli animi degli immigrati che gravitano; al fine di scongiurare gravi danni alla salute ed all’incolumità pubblica, è necessario ed urgente rendere l’area libera da persone e cose per poter consentire l’immediata rimozione dei rifiuti presenti, l'abbattimento delle vecchie tende e baracche e la successiva bonifica e sanificazione dell’area».

L’ordinanza del sindaco Tripodi, tradotta in francese, inglese e arabo, è stata notificata ai migranti che vivono nella baraccopoli e che adesso entro pochi giorni dovranno lasciare le loro dimore abusive. Restano per coloro che ne hanno i requisiti posti nei Cas e negli Sprar della regione. Altri migranti potranno trovare alloggio nella nuova tendopoli allestita a spese della Regione Calabria sempre a San Ferdinando ed altri ancora potranno utilizzare alloggi presi eventualmente in affitto.

In poco più di un anno nella baraccopoli di San Ferdinando, al centro della piana di Gioia Tauro, sono morti tre migranti in seguito ad incendi divampati nelle loro baracche. In questa tendopoli vivono centinaia di extracomunitari che lavorano come braccianti per pochi euro all’ora. Come nel caso dell’uomo morto nell’incendio divampato poco dopo la mezzanotte, il fuoco aveva ucciso già due persone.

Diversi altri incendi divampati nel'accampamento non hanno provocato vittime ma la situazione di precarietà in cui vivono i migranti della piana di San Ferdinando ha indotto le autorità, con il coordinamento della prefettura di Reggio Calabria, a trovare soluzioni alternative. La Protezione Civile regionale ha allestito una tendopoli attrezzata in un’altra area del comune del Reggino, mentre è stato approntato un piano che prevede la collocazione dei braciati in immobili privati, attraverso incentivi a beneficio dei proprietari.

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