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Reggio, dietro l'omicidio del tabaccaio ad Arghillà l'ombra della faida nella cosca Condello

Potrebbe essere collegato ad una faida all'interno della cosca di 'ndrangheta dei Condello l'omicidio del tabaccaio Francesco Catalano, di 50 anni, ucciso ieri sera in un agguato nel quartiere "Arghillà" di Reggio Calabria.

Catalano era noto agli inquirenti perché considerato vicino al boss Paolo Iannò, esponente della cosca Condello, da alcuni anni collaboratore di giustizia.

Il movente dell'assassinio del commerciante potrebbe essere maturato nell'ambito dello scontro in atto all'interno della cosca Condello per la supremazia all'interno del gruppo criminale. Quello di Catalano, comunque, è il primo omicidio di 'ndrangheta che si verifica a Reggio Calabria da alcuni anni.

L'omicidio ha anche risvolti politici, con l'intervento della parlamentare del M5s Federica Dieni: "Reggio Calabria - si legge in una nota - è vittima di una nuova escalation criminale, un tragico ritorno al passato che getta un'ombra inquietante sul futuro della città. Mi auguro che il ministro dell'Interno, d'intesa con la Prefettura e il Comune, voglia dare nuovi segnali di vicinanza a Reggio Calabria e che si impegni ad adottare tutti i provvedimenti necessari per mettere fine a questa nuova esplosione di violenza in città".

"Purtroppo - prosegue la parlamentare - non passa ormai giorno senza che i giornali riportino notizie di incendi dolosi a fini estorsivi, di danneggiamenti, di minacce e, con una frequenza che sta diventando preoccupante, di omicidi. L'ultimo è avvenuto ieri, nel quartiere Arghillà, una delle zone più ad alto rischio della città, così come quasi tutta la parte nord, con particolare riferimento a Gallico, Catona e Archi. A tutto questo, si aggiungono i movimenti dei clan di 'ndrangheta che, come hanno raccontato le ultime inchieste, tentano di riorganizzarsi dopo i colpi ferali subiti dalla magistratura in questi ultimi anni. Non bisogna dunque abbassare la guardia, né dimenticare solo per un attimo il nemico da sconfiggere".

"La lotta alla mafia - sostiene ancora Dieni - deve continuare a essere una priorità, così come prioritaria deve essere la sicurezza di tutti i cittadini".

 

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