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Operaio morto in un cantiere a Lamezia, la Cassazione annulla la condanna per il datore di lavoro

La Corte Suprema di Cassazione, in accoglimento del ricorso proposto dall’avvocato Giuseppe Spinelli del foro di Lamezia, ha annullato la condanna inflitta, nel febbraio dello scorso anno, all’imprenditore edile Vincenzino Sinopoli, dalla Corte di Appello di Catanzaro.

Sinopoli, assolto in primo grado dal Tribunale di Lamezia Terme, era stato in seguito condannato alla pena, sospesa e senza menzione, di due anni di reclusione, nonché al risarcimento del danno, per il reato di omicidio colposo, perché era stato giudicato responsabile dell’infortunio occorso sul cantiere ad un lavoratore alle sue dipendenze.

La sentenza di condanna è stata impugnata per "la mancanza e manifesta illogicità della motivazione e per le carenze argomentative e probatorie del giudizio di colpevolezza".

La Cassazione ha accolto le ragioni di Sinopoli, annullando la condanna, con rinvio ad una decisione di merito che dovrà attenersi alle censure di diritto che hanno fatto ritenere alla Cassazione non sostenibile la colpevolezza dell’imputato.

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