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Ripetitore di telefonia a Rende, tra quindici giorni il verdetto sul luogo definitivo

Comune di Rende

Una vicenda sempre più grottesca. Si allontana ancora l’epilogo dell’intricata questione legata all’installazione del ripetitore per la telefonia mobile in zona Unical. Studenti e residenti di Arcavacata (in particolar modo dalle parti di via Savinio, location originariamente scelta per portare a compimento l’opera) continuano a essere preoccupati.

Nella giornata di ieri, intanto, c’è stato un incontro istituzionale, proprio in ateneo, allargato al comitato “No Antenna” guidato da Ubaldo Panno e dal decano dei sociologi Piero Fantozzi. Sul tavolo accademico l’ennesima trattativa per evitare che il progetto originario vada in porto in una zona molto prossima ad abitazioni e residenze studentesche.

Presenti, tra gli altri, il sindaco di Rende, Marcello Manna, il rettore dell’Università della Calabria, Gino Mirocle Crisci, il delegato a sbrogliare la matassa per conto dell’Unical, ovvero il docente Marcello Maggiolini, nonché i rappresentanti di Tim e Inwit (hanno commissionato la realizzazione dell’antenna).

Un’ora di discussione in cui le parti hanno ribadito le rispettive posizioni: da una parte i committenti, che hanno seguito tutto l’iter necessario per l’installazione del ripetitore, dall’altra gli inquilini delle zone di Arcavacata più esposte alle radiazioni del “gigante”.

Le parti si riaggiorneranno tra quindici giorni. Stavolta il termine è perentorio: qualora non si trovasse un’alternativa che piaccia a tutti, riporta la Gazzeta del Sud in edicola, l’antenna verrebbe installata in zona via Savinio.

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