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Esondazione Crati, il Comune di Corigliano taglia vitto e alloggio agli sfollati di Thurio

Situazione drammatica a Thurio

Il Comune taglia vitto ed alloggio agli sfollati di Thurio. E’ un rimpallo di responsabilità tra il comune e organi sovraccomunali. Nonostante i due fascicoli aperti per disastro in procura, denunce fatte dagli abitanti e le indagini delle autorità giudiziarie a Thurio nulla è più ritornato a com’era prima dell’esondazione del fiume Crati.

Le abitazioni che sono state ricoperte da un metro e mezzo di acqua e fango continuano ad essere inagibili, come si rileva anche ad una apposita ordinanza dell’azienda sanitaria provinciale. Non idonee ad essere abitate. Una circostanza che, al comune di Corigliano Rossano, sembra importare non molto. Due giorni dopo l’alluvione, le tante persone rimaste senza abitazione, sono state sistemate dal commissario prefettizio in una struttura alberghiera. Ora però ha deciso che per dieci dei trenta sul suo libro spese, non è più tempo di sborsare altri quattrini.

La comunicazione è arrivata lo scorso diciotto gennaio direttamente alla struttura alberghiera Miramare, con la lista degli outside . Solo poco e concise parole per annunciare l’interruzione del servizio e nessuna spiegazione che la motivasse. Non va certo meglio per gli altri ospiti rimasti. Per loro il comune garantisce un letto ed un solo pasto al giorno. Niente colazione. Le dieci persone finite nel mirino del comune, sono persone che per ragioni personali hanno la residenza in abitazioni diverse da quelle site a Thurio, dove, gli stessi hanno però il domicilio.

Questa ragione ha spinto il comune a tagliare l’assistenza, perché, nelle more, tali persone hanno un’altra abitazione in cui risiedere. Ma, come spiega il legale che segue gli abitanti fin dai primi giorni, Angelo Altomare, se si fossero preoccupati di fare una ricognizione delle abitazioni in cui sono stati invitati a trasferirsi, avrebbero potuto notare che si tratta di costruzioni rurali, inospitali, inabitabili perché in condizioni fatiscenti . Inadatte alle rigide temperature di questi giorni, non adeguate ad ospitare bambini e ricadenti in un altro comune, quello di Cassano.

Emblematica la vicenda di una giovane coppia, sposata da quattro anni, e con un bimbo in tenerissima età. Per l’anagrafe cittadina il matrimonio non si sarebbe mai celebrato. Celibe lui, nubile lei con un bimbo a carico. Dunque, solo la giovane madre con infante al seguito, è stata invitata a trasferirsi in una abitazione diroccata nelle campagne del cassanese. L’ indignazione cresce, ma la solidarietà è presente e continua.

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