Controlli serrati per il ritorno in aula dei numerosi candidati ai due concorsi indetti dall’Azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio per l’assunzione di 30 operatori sociosanitari e 18 infermieri.
Dopo le prime selezioni sfociate in denunce e veleni, e proprio per questa ragione annullate, la ripetizione delle prove concorsuali, tenute nella giornata di ieri al campus universitario, si è caratterizzata, al contrario, per il rigore delle procedure di ammissione in aula dei candidati che hanno inevitabilmente determinato ritardi e interminabili attese.
Già alle 7 del mattino - come riportato sulla Gazzetta del Sud oggi in edicola - gli aspiranti operatori sociosanitari hanno iniziato ad affluire davanti l’edificio di Scienze giuridiche in attesa dell’avvio delle selezioni in programma un’ora dopo.
Ancora alle 10 però il primo gruppo di candidati non aveva avuto accesso alle aule e sostava dinnanzi alle porte dell’edificio.
L’avvio delle prove è stato, infatti, rallentato dalle meticolose operazioni di identificazione e di imbustamento di borse e telefonini dei circa 1.800 candidati che nella mattinata di ieri sono stati smistati nelle sette aule dell’edificio di Giurisprudenza, poco più della metà di quelli che avevano presentato domanda di iscrizione: circa 3.300.
Le prove proseguiranno ancora questa mattina, attesi altri 2.200 candidati nel campus di Germaneto. L’unico fuori programma della prima giornata di selezioni è riconducibile all’arrivo in ritardo di una candidata non ammessa poi al concorso.
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