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Tutti i disservizi dell'ospedale di Vibo, dove le barelle si portano a braccia

ospedale vibo valentia

È un viaggio pieno di “insidie” quello all’interno dell’ospedale Jazzolino, dove criticità strutturali e carenze di personale sono ormai una costante. Pazienti in barella, ambulatori superaffollati, Pronto soccorso intasato, ore di attesa, molto spesso pure giorni, per avere una diagnosi o essere ricoverati.

In Chirurgia ad esempio ci sono appena 16 posti letto a fronte di un’utenza che abbraccia quasi tutti i comuni della provincia. A pagarne le conseguenze sono principalmente i cittadini e in second’ordine il personale sanitario costretto spesso a turni estenuanti per sopperire alle difficoltà. Alle 8 del mattino è già un pullulare di gente nei corridoi, negli androni dei vari reparti, davanti ai cancelli.

All’ingresso del nosocomio cittadino, la prima cosa che dà all’occhio è l’ascensore non funzionante e due operatori sanitari di una società privata costretti a portare a mano la barella fino al secondo piano per prelevare un malato. «È una vergogna – denunciano – e non è la prima volta che accade».

In attesa che arrivi la guardia giurata per aprire l’elevatore più piccolo un dializzato con un arto amputato commenta: «Non riesco a salire a piedi e spesso capita che debba ricorrere all’aiuto di terze persone per essere trasportato in braccio». Sempre al piano terra nei pressi della Radiologia malati in carrozzina trasportati dai familiari. « Veniamo dal Pronto soccorso dove ci hanno detto – raccontano – che non ci sono ausiliari per cui dobbiamo provvedere da soli».

Salendo agli altri piani il leitmotiv non cambia: pazienti in barella in attesa che si liberi un posto letto, medici costretti a portare le provette dei prelievi ematici nel laboratorio analisi perché mancano gli ausiliari, materassi accatastati ai piani bassi in fondo alle scale, pannelli di copertura delle condotte di aria condizionata rotti, locali cucina chiusi da anni, ambulanze ferme per carenza di autisti.

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