
Se le sono date di santa ragione per contendersi il monopolio della vendita delle candele davanti alla chiesa di santa Lucia, nell’omonimo quartiere del centro storico. C’è voluto un attimo per scatenare l’irreparabile. Così, all’improvviso, dopo una scaramuccia verbale sono volati sonori ceffoni e poi hanno iniziato a librarsi in aria capelli e ceri votivi.
Uno scontro tutto al femminile – almeno all’inizio, poi sono intervenuti pure gli uomini – tra vecchi e nuovi residenti di questo quartiere che da anni attende una boccata d’aria nuova ma annaspa solo nei miasmi del disagio antico aggravato – come se quello non fosse sufficiente – da quello moderno portato dai nuovi residenti più o meno abusivi d’origini rumene. Una convivenza al limite, difficile (se si considera anche l’avvento qua e là degli africani) fatta di sopportazione, termine quest’ultimo che negli ambienti radical e buonisti (non solo a Natale ma per tutto l’anno: specie quando le cose accadono lontano dai loro appartamenti di lusso) si traduce col termine integrazione.
L’articolo completo su Gazzetta del Sud – edizione Cosenza in edicola oggi

Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

Caricamento commenti
Commenta la notizia