Sono stati condannati rispettivamente a 9 anni e mezzo di carcere e a 5 anni e 2 mesi, Roberto Manno e Maurizio Schiraldi, nel processo abbreviato a Milano con al centro lo scoppio di una bomba davanti alla casa di un operaio ecuadoriano nell’ottobre 2017 a Pioltello, nel milanese, per un prestito a tassi d’usura non restituito. Il gup Guido Salvini ha inflitto a Roberto Manno (figlio del presunto boss della 'ndrangheta Francesco Manno), accusato di tentata estorsione, estorsione e usura aggravata dal metodo mafioso, anche 3 anni di libertà vigilata. Sono stati poi condannati a 4 anni e a 3 anni e 2 mesi, Fabrizio Gambardella e Francesco Pentassuglia, accusati, a vario titolo, di estorsione, usura e violenza privata, così come Manuel Manno. Quest’ultimo è stato condannato a 6 anni e 4 mesi per estorsione e usura aggravati dal metodo mafioso. Inflitti, poi, 3 anni e 2 mesi a Filippo Manno e 2 anni e mezzo a Mario Signorelli. Condannati a 1 anno e mezzo di carcere (pena sospesa) Mihaita Radu e Alessio De Biase. Secondo le indagini dei carabinieri e del pm Paolo Storari, l’attentato dinamitardo, avvenuto il 16 ottobre 2017 davanti alla porta dell’abitazione di un operaio 46enne ecuadoriano, fu compiuto per un prestito a tassi d’usura non restituito. L’esplosione provocò nella palazzina danni tali per cui il sindaco della cittadina dell’hinterland milanese emanò un’ordinanza di sgombero dello stabile con conseguente evacuazione di dodici famiglie per un totale di 27 persone. Il pm Storari aveva proposto condanne per i nove imputati dai 3 anni di carcere fino ai 10 anni e 8 mesi chiesti per Roberto Manno, arrestato il 4 novembre del 2017. Secondo l’accusa, Manno aveva creato un «clima» di «terrore» e «intimidazione» che, tra l’altro, ha portato lo stesso operaio e suo figlio a scappare e a tornare in Ecuador nei giorni successivi all’ attentato. Con lo sviluppo delle indagini sulla bomba, sono stati poi arrestati, alla fine dello stesso mese, Manuel Manno, cugino di Roberto, Fabrizio Gambardella e Francesco Pentassuglia per alcuni episodi di estorsione, violenza privata e usura avvenuti dall’agosto 2016 al settembre 2017. A febbraio del 2018, infine, erano stati arrestati anche Filippo Manno, Maurizio Schiraldi, Massimo Signorelli e Alessio De Biasi accusati, a vario titolo, di detenzione e porto di materiale esplodente aggravato dal metodo mafioso, porto e vendita illegale di armi e furto. Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 70 giorni.