Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Un mini acquapark tra i beni sequestrati alla cosca Torcasiodi Lamezia

guardia di finanza

Un mini acquapark realizzato sul retro di uno dei palazzi della famiglia Torcasio. Con tanto di scivolo e impianti per cascate artificiali. E ancora: biliardo professionale, televisori maxi-schermo, impianti di videosorveglianza, arredi di lusso, oltre che un acquascooter, una moto di grossa cilindrata ed un Suv. Sono solo alcuni dei beni sequestrati dalla Guardia di finanza lametina, guidata dal tenente colonnello Clemente Crisci, nell'ambito dell'operazione “Alesia”, che ha portato al sequestro di numerosi beni appartenenti alla cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri. Lo si legge in un articolo della Gazzetta del Sud in edicola.

Le indagini, condotte dal Nucleo mobile delle fiamme gialle e durante un anno e mezzo, sono state molto difficoltose in quanto non è stato semplice ricondurre i beni alle persone indagate, in particolar modo per quanto concerne le abitazioni dei Torcasio, che risultano costruite su terreni che formalmente risultano intestati a loro lontani parenti ed avi, dei quali si sono impossessati senza evidentemente mai intestarsi i beni.

Anche nel caso dell’abitazione di Pasquale Cerra, figlio di Nino, le indagini sono state complesse: a Cerra è stata sequestrata una lussuosa villa con giardino, all’interno della quale sono stati avviati anche lavori per la realizzazione di una piscina; in questo caso, avendo questi ricevuto in passato un risarcimento per diverse centinaia di migliaia di euro, dimostrare la sperequazione esistente tra fonti (lecite) ed impieghi, le indagini reddituali sono state effettuate a partire dal 1979. L’edificio sequestrato invece a Nino Cerra è quello in cui questi incontrava segretamente gli esponenti delle altre famiglie della ‘ndrangheta calabrese, secondo quanto emerso dall’inchiesta “Chimera”.

Persone:

Caricamento commenti

Commenta la notizia