Maltempo in Calabria, la Regione chiede lo stato di calamità. Coldiretti: danni per 100 milioni
La stima è ancora provvisoria, ma le cifre sono già da capogiro. Coldiretti Calabria ha quantizzato in circa 100 milioni di euro i danni causati dal nubifragio che ha flagellato ampie aree del territorio comprese tra il Lamentino e la pre Sila catanzarese. Una situazione emergenziale che la Calabria non vuole affrontare da sola: "Su proposta del presidente Mario Oliverio, la Giunta regionale della Calabria, nel corso della riunione odierna, ha deliberato la richiesta al Governo centrale dello stato di calamità naturale", si legge in un comunicato ufficiale. "L'esecutivo, con l'assistenza del segretario generale Ennio Apicella - prosegue la nota - ha poi approvato, sempre su proposta del presidente Oliverio, l'autorizzazione per la costituzione di parte civile della Regione in due procedimenti penali: uno per truffa tramite artefici e raggiri allo scopo di ottenere contributi pubblici e l'altro per reati ambientali". E mentre Oliverio ipotizza un coinvolgimento dei comuni nella quantificazione complessiva dei danni, Pietro Molinaro si porta avanti con il lavoro: "Fin dalle prime ore e dal monitoraggio abbiamo riferito di notevoli danni all’agricoltura. Ora - spiega il Presidente di Coldiretti Calabria - questo trova purtroppo e drammaticamente ulteriore dimostrazione. La prima stima ammonta a circa 100milioni di euro". "Ingentissimi sono i danni alle colture, alle strutture aziendali e infrastrutture rurali che necessariamente devono essere ripristinate per ripartire con i cicli produttivi ed evitare peraltro il licenziamento dei lavoratori. Coldiretti chiede al Presidente Oliverio di garantire l'immediato pagamento dell'anticipo Pac e Psr che può arrivare fino all'85% dell'importo spettante nel 2018 per fare avere una prima liquidità agli agricoltori. Ed ancora - chiede - di attivare, oggi e non domani, un bando sulla misura 5 del PSR per consentire immediatamente la raccolta delle domande di chi ha subito danni strutturali ed eseguire l’istruttoria". Ma l'appello della Coldiretti Calabria contiene anche un monito legato alle tristi esperienze passate: "Questa emergenza non venga affrontata con la stessa infelice tempistica di come avvenuto per l'alluvione di agosto 2015 a Corigliano e Rossano, i cui danni all’agricoltura ancora non hanno avuto il ristoro dovuto e le ferite al territorio non sono state ancora rimarginate. In particolare nel lametino i maggiori danni si sono verificati in prossimità dei quattro fiumi (Sant’Ippolito, Amato, Turrina, Cantagalli) esondati per mancanza di pulizia e manutenzione ormai da diversi anni". Le aree agricole- lametino, crotonese, pre-aspromonte tirrenico, pre sila catanzarese "maggiormente colpite, da quest’ultimo nubifragio sono tra le più produttive e significative della Calabria e il ristoro dei danni non può essere legato solo ai trasferimenti nazionali che hanno tempi biblici e sono irrisori". Infine la chiosa amara: "Per le non politiche che hanno determinato l'assenza di un Piano di difesa idrogeologico nella nostra regione, comprese le attività di manutenzione ordinarie per le quali la spesa è stata quasi annullata ancora una volta esprimiamo rammarico e delusione".