L’Università della Calabria oggi spegne cinquanta candeline. Mezzo secolo di vita durante il quale l’Ateneo di Arcavacata ha accresciuto le sue potenzialità, tanto da diventare struttura di riferimento, nel meridione d’Italia, per i risultati raggiunti nel campo della ricerca e per la qualità della proposta formativa offerta agli allievi: una popolazione studentesca che attualmente supera le trentamila presenze.
Dalla legge istitutiva, firmata il 12 marzo del 1968, di passi in avanti l’Unical ne ha compiuti moltissimi, ma non intende affatto fermarsi. Tutt’altro. Nell’annunciare la cerimonia odierna, ricca di appuntamenti e manifestazioni, il Rettore, Gino Mirocle Crisci, ha infatti sottolineato: «Bisogna ricordare il passato con gli occhi rivolti al futuro».
Ricco il calendario degli eventi. S’inizia alle nove di questa mattina con l’intitolazione del ponte sul torrente Campagnano a Beniamino Andreatta, primo rettore dell’Università. Il taglio del nastro lo terranno a battesimo, proprio perchè unisce le città di Cosenza e Rende, i rappresentanti istituzionali delle rispettive amministrazioni comunali, al cospetto dei familiari del professore Andreatta, dell’arcivescovo della Diocesi bruzia, Mons. Francesco Nolè, e dell’arcivescovo emerito padre Salvatore Nunnari.
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