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Catanzaro, la Cisl Medici del "Mater Domini" proclama lo stato di agitazione

mater domini cz

Il direttivo Cisl Medici dell’Azienda Mater Domini di Catanzaro ha deciso di proclamare lo stato di agitazione, cui seguiranno altre iniziative sindacali, "in considerazione del comportamento poco trasparente della Direzione Aziendale". "La gestione – evidenzia il segretario della Cisl Medici Calabria, dott. Nino Accorinti -  risulta inadeguata ed incoerente considerando, in primis, la mancata rivalutazione dei fondi contrattuali che, come rappresentato dalla stessa Amministrazione, nel 2017 presentano una 'diseconomia' dovuta alle stabilizzazioni ed alle assunzioni, ma anche al personale che era stato assunto in sostituzione poi rimasto in servizio ed adesso perfino ai comandati. In assenza della loro rideterminazione, come prevedono i contratti nazionali, non si può pretendere di retribuire il personale con le stesse risorse calcolate per un numero inferiore di dipendenti e di servizi. Tutto ciò malgrado le organizzazioni sindacali abbiano  rappresentato  il danno che tale comportamento determina sul trattamento accessorio della dirigenza medica. La inadeguatezza gestionale è chiara e l’assenza della nomina di un Direttore Amministrativo non trova più alcuna valida giustificazione, neanche giuridicamente".

Accorinti denuncia "l’assenza di trasparenza per ciò che concerne le assunzioni ed i medici comandati (in un caso il direttore della struttura non ne era a conoscenza!), ovvero si pensi agli accordi sottoscritti ma non rispettati come nel caso dell’indennità di reperibilità, l’incoerenza sul regolamento dell’orario di lavoro, peraltro mai deliberato, che la Cisl ha contestato. Ed infine, la disparità di trattamento con la dirigenza amministrativa e con i medici universitari.

In quest’ultimo caso risulta inopportuna l’attribuzione, con delibera n. 276/DG del 27.04.2018, della responsabilità di struttura complessa per la gestione di un progetto ad un medico universitario.  Ciò in presenza di un piano di rientro dal debito sanitario, in assenza del nuovo protocollo d’Intesa Università-Regione ed alla mancata applicazione dell’istituto della sostituzione in due strutture ospedaliere che da anni sono privi dei responsabili. Quindi due pesi e due misure". La Cisl annuncia anche l'avvio di azioni legali. (b.c.)

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