«Esiste un’alternativa alle deportazioni, agli accordi con i cosiddetti Paesi terzi, ai lager libici e alle stragi come quelle di Cutro o Roccella Ionica. E questa alternativa si chiama umanità». A dirlo, riporta una nota, è stato il sindaco di Riace ed Europarlamentare Domenico «Mimmo» Lucano intervenuto al Reggio FilmFest, concorso per cortometraggi «Millennial Movie». Lucano è il protagonista del corto scelto dalla giuria del presidente Vincent Riotta come «miglior cortometraggio - Premio Rhegion», «Riace, Mediterraneo».
Il film, di Damiano Bedini, ripercorre, trasformando le immagini in cartoon e in 18 minuti, la storia del sindaco ed europarlamentare, dal racconto del «modello Riace», simbolo di accoglienza e integrazione, alle sorti giudiziarie di Lucano. Invitato sul palco dalla conduttrice Vicky Catalano e dal direttore artistico del Festival Antonio Flamini, Lucano ha detto: «Ringrazio chi mi ha voluto accompagnare in questo viaggio verso l’utopia. Gli eventi si sono susseguiti e io sono tornato a essere sindaco Riace». «Il messaggio nel mio immaginario - ha aggiunto - è questo: io ho voluto raccontare che esiste un’alternativa ai lager libici, alle deportazioni in Albania, alla disumanità. Ho avuto questo ruolo solo perché mi sono trovato sindaco al momento di quel primo sbarco di migranti. È come se gli eventi mi avessero travolto, ma i veri protagonisti sono il senso di accoglienza e la solidarietà che caratterizzano i villaggi dove le case non hanno chiavi e il concetto di proprietà e di egoismo si annullano. E c'è la sensibilità, di fronte a persone in difficoltà, di non girarsi dall’altra parte. E’ questo il messaggio essenziale per contrastare la chiusura delle coscienze». Wim Wenders - che a Riace girò un film sull'esperienza di accoglienza e le cui parole concludono il corto vincitore del premio - «mi ha dato speranza - ha detto Lucano - e voglia di continuare a lottare».
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