“La Calabria avrà il suo “Posto al Sole” con studios di lunga serialità all’avanguardia” dichiara il presidente della Commissione speciale di Vigilanza Domenico Giannetta. “Faremo di tutto per portare avanti la visione di Jole e per sostenere il suo progetto di realizzare in Calabria il modello Campania, dove l’industria dell’audiovisivo è diventata la prima azienda di Napoli, con 8.500 addetti e dove non c’è famiglia in cui non ci sia qualcuno che vi abbia lavorato.
Jole aveva scelto Giovanni Minoli - dichiara ancora Giannetta - che ha contribuito come pochi a fare la storia della televisione italiana, quale figura ideale per realizzare questo ambizioso progetto, attraverso la Calabria Film Commission.
Ringrazio il commissario Minoli per la sua presenza in Commissione - dice il presidente - e per avere illustrato il suo programma per la Calabria. Che, come abbiamo ascoltato dalle sue parole, nasce dall’incontro con la visione, la forza e la vitalità di Jole Santelli, che gli ha chiesto di fare in Calabria quanto fatto a Napoli e Palermo, per amore della sua terra. Ringrazio inoltre Minoli - continua il Presidente - per avere accolto questa sfida e avere messo gratuitamente la sua professionalità a disposizione dei calabresi, che comprenderanno presto il valore di questo progetto.
Anche in Campania “Un posto al sole” è nato in mezzo a critiche e contestazioni, ma i fatti hanno dimostrato, ben presto, che gli studios per la lunga serialità fossero un modello di sviluppo del Sud, per la capacità, dimostrata, di mettere in serie industriale i valori veri del Sud. La serie, inoltre, è divenuta, in 25 anni, la slot machine della Rai per incassi pubblicitari. Lo stesso successo doveva essere replicato in Sicilia con “Agrodolce”, interrotta dopo 250 puntate, ci ha spiegato Minoli, per fatti compiuti dal produttore esecutivo scelto dalla Rai, nonostante fosse un successo sicuro, valutato a livello europeo modello di efficenza e redditività, con una ricaduta dell’investimento pari a 40 milioni, con il 160% in più rispetto all’investimento, con un risultato occupazionale da campionato europeo.
Questo dobbiamo fare in Calabria - continua Giannetta - grazie all’audiovisivo, che è la nuova letteratura moderna popolare. Per realizzare questo progetto, la Regione Calabria ha intanto assegnato i lotti vicini l’aula bunker di Lamezia in una vasta area industriale. Ci vorranno 6-8 mesi per realizzare gli studi. Intanto l’equipe di scrittura, composta in prevalenza da calabresi, che si stanno formando sulla tecnica delle serie, è a già a lavoro sulle puntate e sulle sceneggiature ambientate in Calabria e tratte dalla vita vera. Nell’arco di un anno e mezzo - ci ha detto Minoli - si riuscirà a vedere qualcosa del prodotto.
Sul punto della gestione, il neo direttore, Luciano Vigna, intervenuto in Commissione, ha chiarito che si potrebbe raggiungere, come Malta, il 100% della copertura del fabbisogno e che per il momento la Regione ha destinato 7 milioni per la realizzazione delle strutture, sono state individuate le aree che saranno oggetto di convenzione per il contratto ventennale di concessione delle stesse. Poi verrà redatto il piano fattibilità e il progetto sarà ripresentato in Giunta, con conseguente avvio al bando di gara con la SUAP regionale.
Jole aveva pensato di proporre la lunga serialità a Mediaset, si vedrà con la nuova Giunta regionale cosa si determinerà. L’importante è - continua il presidente - non perdere di vista l’obiettivo e perseguire con forza quel sogno, che nasce da un amore profondo per la Calabria che è insito in noi e continua a ispirare le nostre scelte. Con la Calabria Film Commission - conclude Giannetta - potremo scrivere il futuro dell’audivisivo e formare le professionalità che potranno lavorare in tutto il mondo”.
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