Derby Catanzaro-Cosenza, Drago: “Sarà una sfida bella e avvincente, Aquile favorite”
Il derby è una questione di teste… e di cuori. «Per prima cosa bisogna vedere qual è in questo momento l’umore delle due squadre, il Catanzaro arriva dalla sconfitta cocente di Cremona e il Cosenza vive un momento delicato». Da Crotone, Massimo Drago legge la sfida del “Ceravolo”: «Per i giallorossi penso sia meglio un 4-0 come quello del turno precedente che incassare quattro 1-0 in fila, forse è stata una giornata no e per questo avranno ancora più stimoli. Quanto ai rossoblù, mi dispiace la situazione che stanno affrontando e che, dall’inizio, riguarda soprattutto l’ambito societario. Immagino una gara bella e avvincente, con un pronostico chiaro, ma nei derby i pronostici vengono sovvertiti». L’ex allenatore di Crotone, Cesena e Reggina, che ora gestisce il suo Centro sportivo Academy nella città di Pitagora, vede «molto più favorito il Catanzaro, all’andata non c’era questa sproporzione perché la squadra di Caserta non aveva ancora ingranato come ha fatto nel girone di ritorno. Ecco, la partita giocata a Cosenza più che la dimostrazione di un pronostico non rispettato, ha lasciato il segno per come si è sviluppata, con quel pari su rigore alla fine di un maxi recupero». Il Catanzaro ritrova Iemmello, il Cosenza è senza Artistico: «Sappiamo quanto sia importante la presenza di Pietro nel Catanzaro, per le sue qualità tecniche, la leadership, non è uno che segna e basta. Lo conosco da tanto, quando aveva tredici anni e io allenavo nel settore giovanile del Crotone giocò qualche torneo con noi, ma lo perdemmo per cinque milioni e andò alla Fiorentina: sono contento per lui. Artistico è un giocatore che sarebbe venuto da due gol di fila, uno dei quali decisivo contro la Reggiana, quindi magari il Cosenza perde l’entusiasmo che un attaccante garantisce quando incide su una gara». Però il derby non è solo questione di bomber: «Per me Petriccione è un calciatore fra i più importanti nel Catanzaro, mentre per il Cosenza dico Garritano, che ho avuto a Cesena e da cosentino può avere motivazioni aggiuntive». Per il 54nne sarà anche un duello intrigante fra i colleghi: «Caserta è partito in sordina, con una squadra e tanti giocatori nuovi, è subentrato in una realtà che aveva un modo di giocare molto bello da vedere, il Catanzaro di Vivarini, quindi si è assunto un’eredità pesante e ha dovuto ricominciare da capo. Forse adesso il Catanzaro è meno bello, ma molto più pragmatico. Belmonte l’ho apprezzato da calciatore, non mollava mai, il Cosenza avrà il suo carattere». I club, comunque, hanno obiettivi finali profondamente diversi: «Il Catanzaro nei playoff ci può stare e sono convinto li farà, è una squadra consolidata e i veterani dell’anno scorso aiuteranno anche ad affrontarli per bene. Il Cosenza ci ha abituato ai miracoli, ma le vicende societarie rendono sempre più difficile il compito. Il tempo che passa aumenta le complicazioni».