Anche i sindaci calabresi contro il decreto Cutro. Il sindaco di Crotone Vincenzo Voce, di Catanzaro Nicola Fiorita, di Cosenza Franz Caruso e di Corigliano-Rossano Flavio Stasi condividono l’iniziativa e la preoccupazione dei colleghi di Roma, di Milano, di Napoli, di Torino, di Bologna e di Firenze rispetto ad un tema particolarmente delicato come l’immigrazione che "socialmente investe, in maniera particolare, i nostri territori".
"I drammatici eventi dello scorso 26 febbraio a Steccato di Cutro avrebbero dovuto indurre - scrivono - a misure non emergenziali ma strutturali. Ci troviamo, viceversa, di fronte a scelte che non solo non risolvono il problema ma che possono far registrare un pericoloso passo indietro in materia di accoglienza.
La possibile cancellazione della protezione speciale finirà per creare “fantasmi”, persone senza diritti e possibilità di assistenza, con il concreto rischio di respingerli in paesi dove non sono previsti diritti umani. Più in generale il problema, come detto, è di carattere strutturale. Le emergenze non ci convincono.
I risultati delle situazioni emergenziali in Calabria, in tanti settori, citiamo la Sanità solo per fare un esempio, sono sotto gli occhi di tutti e nello specifico, la gestione dell’accoglienza in termini emergenziali non può portare nessun beneficio in termini di percorsi di integrazione e di inclusione.
Proprio perché viviamo sul campo, come sindaci, quotidianamente l’arrivo di tante vite, di tante storie ma allo stesso tempo abbiamo già dimostrato che è possibile intraprendere percorsi di reale integrazione, siamo perfettamente in sintonia con i nostri colleghi sindaci e siamo pronti ad intraprendere qualsiasi comune iniziativa affinché si affronti la tematica in maniera costruttiva".
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