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Tumore alla mammella, ancora pochi screening tra le donne calabresi

Screening mammografici, in Calabria piove sul bagnato. Il 42 per cento delle donne calabresi tra i 50 i 69 anni non si sottoponeva alla mammografia neppure prima della pandemia da Covid-19 e ora che il coronavirus ha fatto da freno a mano sulla prevenzione la salita si fa ancor più ripida. Sì, perché, nonostante di tumore si muoia ancora troppo, le campagne di sensibilizzazione sembrano non riuscire ancora a fare breccia nella quotidianità di molte donne. A delineare i tratti di un percorso accidentato sono i dati raccolti nel triennio 2016-2019 dal sistema “Passi” ovvero da una delle più importanti fonti informative per il monitoraggio delle disuguaglianze a livello nazionale.

Sullo sfondo ci sono i progressi delle Aziende sanitarie e, in tema di screening mammografici, la Calabria non sta affatto bene. Da noi sono quasi il 17 per cento in meno le donne che puntano alla prevenzione rispetto alla percentuale registrata a livello nazionale che si attesta al 75 per cento. Il dato più preoccupante arriva dal fatto che la fascia d’età presa in considerazione è già quella che rischia di più di contrarre il cancro alla mammella. Ovunque la percentuale delle donne che si sottopongono a una mammografia ogni due anni sale tra quelle socio-economicamente più avvantaggiate.

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