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Gara cancellata al Marulla, le istituzioni non ci stanno

Gara cancellata al Marulla, le istituzioni non ci stanno

Fuori i colpevoli. Un coro unanime s’alza dalla città dei Bruzi. La figuraccia di sabato sarà difficile da digerire. Serviranno tempo e risultati (sul campo) per cancellare un’onta storica. Il Cosenza non ha giocato il match d’esordio casalingo in B contro il Verona a causa delle condizioni del manto erboso. La questione è chiusa? Tutt’altro.

Sia la società guidata dal patron Guarascio che le Istituzioni locali hanno “impugnato” il verdetto dell’opinione pubblica e vorranno andare fino in fondo alla questione. La linea della parte finita sul banco degli imputati è semplice: non si è giocato per un capriccio dell’arbitro. O meglio, a causa delle pressioni psicologiche che il direttore di gara (aveva anche autorizzato le due squadre a effettuare il riscaldamento iniziale) avrebbe subito a opera dei dirigenti scaligeri. Un mix di sopralluoghi, alterchi, riunioni che ha portato alla conclusione peggiore per i quasi diecimila supporter cosentini presenti all’esterno del “Marulla” (non sarebbero stati fatti entrare per evitare problemi di ordine pubblico): niente evento e tutti a casa con un broncio grande così. Il giorno dopo lo scivolone bruzio, il Comune è passato al contrattacco.

Il sindaco Occhiuto (che aveva attribuito al manto erboso cosentino le credenziali di “miglior campo” d’Italia) aveva già preso le distanze dalla scelta dell’arbitro di sabato pomeriggio, ha nuovamente sbattuto i pugni sul tavolo. Non ci sta a passare per amministratore poco lungimirante e superficiale. Tanto più che Cosenza è in piena corsa per indossare i panni di capitale dello sport nel 2020. La macchia del primo settembre, proprio per questo motivo, andrà levata in fretta. Servirà uno smacchiatore di quelli efficaci, perché la figuraccia ha fatto il giro dello Stivale, spingendosi anche oltre. Ma il punto è proprio questo: Occhiuto non è dell’idea che il Comune abbia responsabilità nel fattaccio che ha compromesso la disputa di Cosenza-Verona.

L’eccesso di zelo – lo considerano tale sia da Palazzo dei bruzi che dalla società di via degli Stadi – mostrato dall’arbitro designato per dirigere l’incontro (Piscopo di Imperia) sarebbe stato fuori luogo. È questa la tesi dei presunti “colpevoli”. Nella giornata di ieri, inoltre, l’assessore allo sport del Comune di Cosenza, Carmine Vizza, si è recato nuovamente sul luogo del delitto con la ditta incaricata al rifacimento del manto erboso, diffondendo le immagini delle condizioni del campo rossoblù. «Si sarebbe potuto giocare tranquillamente». La sostanza non cambia, però

Non c’è pace per i cosentini il giorno dopo la disfatta del battesimo stagionale casalingo. Una sponda ottima da sfruttare per i detrattori dell’amministrazione Occhiuto. «A seguito della spiacevole situazione di ieri», ha dichiarato il consigliere comunale Sergio Del Giudice, «chiedo le dimissioni immediate dell’assessore allo sport Carmine Vizza e del direttore ai lavori ingegnere Antonio Reda. Da rappresentante dei cittadini ritengo non sia accettabile quanto accaduto per la partita del Cosenza. Senza entrare nel merito sportivo e delle condizioni del manto erboso, crediamo vadano sottolineate disorganizzazione e pressappochismo senza precedenti. Vizza vada via».

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