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Al centro acqua non potabile già da febbraio

Al centro acqua non potabile già da febbraio

Non potabilità dell'acqua nell'area del centro storico cittadino. Che cosa non ha funzionato? E perché il Comune non ha dato la comunicazione ai cittadini sul risultato delle analisi non conformi? I documenti testimoniano che già il 21 marzo l'Asp invitava Palazzo San Giorgio a rendere edotti i cittadini sui prelievi non conformi a Piazza Sant'Agostino. Tutto questo è venuto a galla a seguito della richiesta di accesso agli atti dell’Unione consumatori Calabria che ha li ha chiesti all’ASP di Reggio Calabria. Dagli atti si evince che già a decorrere da febbraio scorso l’esito dei risultati analitici dei campioni di acqua potabile (l'ordinanza di non potabilità in centro è stata adottata a maggio) prelevati ed analizzati dall’Asp, erano sfavorevoli e pertanto non conformi alla normativa vigente e allertavano le istituzioni comunali a procedere ad una serie di operazioni quali: revisionare le opere di presa e le relative fonti di adduzione; revisionare e pulire i serbatoi; revisionare la rete idrica interessata; effettuare la clorazione continua; adottare tutte le misure idonee finalizzate al contenimento dei parametri in eccesso rispetto alla normativa di riferimento. Successivamente poiché l’Asp continuava a rilevare la non conformità dei campioni di acqua prelevati, impartiva al Comune di Reggio Calabria, il divieto di utilizzo dell’acqua per consumo alimentare e lo invitava a darne ampia diffusione anche a mezzo stampa (non solo nei pressi del punto di prelievo del condominio Caminiti).

Ma il Comune non ha diffuso la notizia e il sindaco, ovviamente solo quando ha avuto la contezza della situazione degli uffici, ha emesso l’ordinanza di non potabilità in tutta l’area del centro storico. Nel provvedimento si leggeva che «viste le note dell’Asp-Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione - n. 751 e 752 del 4 aprile, con le quali è stato comunicato l’esito delle analisi di laboratorio dei campioni di acqua potabile prelevati da personale Arpacal, in corso Garibaldi galleria Caminiti e largo Morisani al centro città, che gli stessi campioni risultano non conformi a causa della presenza oltre i limiti tabellari degli ioni sodio, cloruro e ferro, è necessario disporre l’inibizione temporanea dell’acqua per il consumo alimentare, nonché l’adozione delle misure idonee finalizzate al contenimento dei parametri e la revisione dei serbatoi e le relative fonti di adduzione e la clorazione continua delle acque deputate al serbatoio regionale Trabocchetto».

Da allora quella ordinanza non è stata mai revocata ma c’è da dire che i numeri di protocollo dei provvedimenti dell’Asp sono diversi e quelli sui quali si è basato il provvedimento del Comune sono successivi rispetto alle comunicazioni di febbraio e marzo.

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