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Divieto di dimora per il sindaco di Cariati

Divieto di dimora per il sindaco di Cariati

“Turbata libertà del procedimento di scelta del contraente”. E’ questo il reato per cui è indagata il sindaco di Cariati Filomena Greco, fresca di rielezione, dopo il breve periodo commissariale, assieme a funzionari pubblici e imprenditori. Il primo cittadino è stato raggiunto dalla misura restrittiva del divieto di dimora nei Comuni di Cariati e Corigliano Rossano. Di fatto, ha dovuto lasciare il proprio paese per il quale era stata eletta a governare. Cinque le misure cautelari emesse dal Gip presso il Tribunale di Castrovillari ed eseguite, all’alba di ieri, dagli uomini della Guardia di Finanza di Rossano, diretta dal capitano Francesco Coppola, che hanno seguito l’intera indagine coordinati dalla Procura della Repubblica di Castrovillari guidata da Eugenio Facciolla. Al centro della vicenda vi è l’affidamento per la raccolta dei rifiuti solidi urbani. Una questione più volte denunciata dalle opposizioni e tra i principali temi che hanno tenuto banco nella recente campagna elettorale vinta dalla Greco, espressione del movimento l’Alternativa. Le Fiamme gialle hanno ricostruito, tassello dopo tassello, mediante acquisizioni documentali e intercettazioni telefoniche, le dinamiche relative all’affidamento del servizio che avrebbero violato la normativa in materia di appalti pubblici. Si parla esplicitamente di accordi collusivi volti a condizionare le modalità di scelta del soggetto a cui affidare, in via diretta, il servizio di gestione dei rifiuti solidi urbani. Nell’agosto del 2016, a seguito di interdittiva antimafia emessa nei confronti della società affidataria del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani, l’ente locale avrebbe affidato il servizio ad un soggetto terzo, senza avviare le procedure previste dal codice degli appalti e interpellare altre ditte. Per fare ciò ci si era appellati a una situazione di urgenza e assoluta di necessità che consente alle amministrazioni delle deroghe rispetto alle procedure previste. Secondo gli inquirenti, invece,, la situazione di rischio di emergenza sanitaria non era reale o comunque non certificata, e di conseguenza, per l’accusa, il servizio di raccolta dei rifiuti veniva quindi affidato al soggetto favorito, omettendo di invitare altri operatori del settore. L’affidamento sarebbe avvenuto in maniera riservata e diretta, in tempi rapidissimi, senza alcun tipo di evidenza pubblica. Inoltre si è assistito a diverse proroghe successive per il tramite di sei ordinanze che avrebbero creato un vantaggio economico alla ditta aggiudicataria di circa 1 milione e 400 mila euro. Le indagini dei finanzieri della compagnia di Rossano hanno evidenziato che la condotta illecita si è consumata in un arco temporale tra l’agosto del 2016 e il dicembre del 2017 , ossia fino al momento in cui alla sindaca Greco è venuta meno la maggioranza in consiglio comunale. Preludio della crisi poi sfociata nelle dimissioni del 3 gennaio 2018 di quattro consiglieri di maggioranza e quattro consiglieri di opposizione, compreso il presidente del consiglio, che ha decretato lo scioglimento dell’assise. Alle elezioni del 10 giugno scorso Filomena Greco ha riottenuto la vittoria. Nel 2017 è stata invece bandita la gara pubblica, tutt’ora in corso, per l’affidamento del servizio di trasporto e gestione dei rifiuti. Per impedire la reiterazione del reato e la possibile influenza sulla nuova gara, su richiesta della Procura, il Gip ha disposto la sospensione dal pubblico impiego nonché l’obbligo di dimora nel comune di residenza nei confronti del dirigente dell’area tecnica del Comune di Cariati, attualmente in carica, Giuseppe Fanigliulo; il divieto di dimora nel comune di residenza nei confronti dell’ex dirigente dell’area tecnica, Adolfo Benevento, ora in pensione; l’interdizione temporanea dell’esercizio dell’attività di impresa e obbligo di dimora nel Comune di Corigliano-Rossano per i responsabili della ditta aggiudicataria dell’affidamento diretto, Antonio Fusaro e Cristoforo Arcovio.

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