C’è una domanda cui il consigliere regionale calabrese del Pd, Giuseppe Giudiceandrea, non riesce a dare una risposta: «Perché i militanti della Lega calabrese, arrivati domenica scorsa a Pontida, indossavano una maglietta con il logo ufficiale della Regione Calabria?». Spiccato senso di appartenenza o semplice «leggerezza» che rischia di creare un cortocircuito all’interno del Carroccio calabrese?
Sta di fatto che l’esponente dem vuole andare fino in fondo, tanto da scrivere una nota ufficiale, indirizzata al governatore Mario Oliverio e al presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, affinché l’assemblea legislativa calabrese «denunci e censuri tale esacrabile atto, ammonendo nelle forme previste dalle leggi quanti si siano resi colpevoli di tali deplorevoli azioni». Giudiceandrea punta il dito contro l’iniziativa dei militanti della Lega di procedere «senza alcuna preventiva richiesta e conseguente concessione, di rappresentare la propria appartenenza territoriale a tale partito utilizzando bandiere con il logo della Regione esibito in maniera impropria e dispregiativa della rappresentanza universale che esso invece rappresenta».
Gli attivisti arrivati a Pontida sono riusciti anche ad allestire uno stand, con tanto di esposizione di cipolla di Tropea, ‘nduja e salumi tipici. «Ringrazio i militanti - era stato il commento di Domenico Furgiuele, unico deputato calabrese eletto nelle fila del Carroccio - che da ogni regione sono venuti a salutarci, gli organizzatori, Matteo Salvini, e gli eroici attivisti calabresi, baluardo di un popolo la cui azione non conosce rinuncia».