Arrivano fosche previsioni da Bruxelles per la Calabria. Nella capitale del potere comunitario si è aperta la partita per il nuovo bilancio dell’Unione, quello del post Brexit, che diventerà operativo a partire dal 2020. E per questa regione si profilano dolori all’orizzonte. Il Consiglio europeo della scorsa settimana ha avviato la discussione su un ventaglio di opzioni presentate dalla Commissione europea in un documento ufficiale. Le trattative tra gli Stati sono segnate dalla Brexit (il venir meno del consistente contributo al bilancio – circa 11 miliardi all’anno – da parte del Regno Unito) e dall’emergere di nuove priorità (sicurezza, immigrazione, difesa, digitale ed Erasmus), che per essere finanziate esigono un accrescimento complessivo del bilancio o il taglio di altre voci. In questo scenario, appare scontato che politiche tradizionali come coesione e agricoltura subiscano un ridimensionamento finanziario.
Non è un caso che tra le opzioni messe sul tavolo dalla Commissione per il nuovo bilancio ci sia pure quella di sopprimere l’assegnazione dei fondi strutturali all’Italia. Ciò significa per la Calabria perdere 1,78 miliardi su 7 anni (cioè il cofinanziamento europeo del Por, che vale complessivamente 2,38 miliardi).
L’articolo completo potete leggerlo nell'edizione cartacea
Caricamento commenti
Commenta la notizia