Le prospettive che interessano l’infrastruttura sono state al centro della risposta che il viceministro alle Infrastrutture Riccardo Nencini ha dato a un’interrogazione presentata dal deputato Giuseppe Galati che aveva chiesto chiarimenti rispetto ai timori d’isolamento del territorio che un lento abbandono della rete avrebbe comportato.
Quella di «un’Italia a due velocità» era la preoccupante prospettiva avanzata da Galati che al ministero aveva chiesto quali fossero gli interventi in cantiere per potenziare il sistema ferroviario. L’interrogazione risale a un periodo precedente all’avvio dei primi lavori di ammodernamento della ferrovia ionica, ma la risposta delle Infrastrutture è invece arrivata pochi giorni fa consentendo di tracciare una prospettiva aggiornata di quello che sarà il futuro della strada ferrata in Calabria.
Nencini evidenzia che «gli indici di densità di rete sono piuttosto elevati e anche l’accessibilità globale è tra le più alte d’Italia». Ciò non significa che tutto sia rose e fiori, anzi. Ne è ben cosciente lo stesso esponente del dicastero quando afferma che «le vere problematiche della rete regionale riguardano non tanto la sua estensione e accessibilità, ma spesso l’arretratezza tecnologica, la vetustà degli impianti (specie lungo la ionica) e lo sviluppo di sinergie con altre modalità di trasporto».
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