Erano in una condizione di totale soggezione psicologica gli imprenditori vittime delle richieste estorsive portate avanti dalla cosca Gallelli, operativa nella zona del soveratese. E' quanto emerso dalle indagini che stamani hanno portato all'operazione "Pietranera", condotta dalla Squadra mobile di Catanzaro e coordinata dalla Dda, con l'arresto di sette persone indicate come appartenenti al sodalizio criminale.
Una soggezione, secondo gli investigatori, tale da indurre le vittime a omettere per anni di sporgere formale denuncia contro l'arbitraria e abusiva occupazione dei terreni nonché l'utilizzo dei mezzi agricoli che nel corso degli anni i Gallelli avevano attuato anche mediante minacce al fattore dell'impresa agricola.
ruraDall'inchiesta è emerso, infatti, che le estorsioni sarebbero andate avanti dalla metà degli anni '90 al 2008. In manette sono finiti Vincenzo Gallelli, di 74 anni, detto "Cenzo Macineju", indicato come il capo della cosca; Andrea Santillo Andrea (57), detto "Nuzzo"; Antonio Santillo (28); Antonio Gallelli (37); Francesco Larocca (51); Giacomo Nisticò Giacomo (50); Giuseppe Caporale (36). Sono accusati, a vario titolo, di più episodi di estorsione aggravata dalla metodologia mafiosa, nei confronti di due imprenditori agricoli con attività a Badolato.
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