Il quadro è, ancora una volta, bipolare. «La sanità va a rotoli», recita la politica, minacciando incatenamenti e digiuni. Ma per chi deve “pesarla” e tradurla in compensi, la sanità gode ottima salute. E nelle tasche di chi direttamente la gestisce - i direttori generali delle Aziende - fioccano le premialità.
Malati costretti ad aspettare ore nei pronto soccorso, magari su barelle nei corridoi tra imbarazzo e mortificazione. Liste d’attesa bibliche che prodigiosamente si riducono a zero se invece di rivolgersi alle strutture pubbliche si ricorre direttamente ai medici ospedalieri che operano privatamente in regime di intramoenia. Personale carente e, di contro, assunzioni che tardano e concorsi che non si fanno nonostante il via libera del Commissario ad acta. Carenze che non vengono da un destino cinico e baro ma di cui qualcuno, con i debiti distinguo, avrà pure la responsabilità. Fioccano lamentele e piovono “veleni”, amministratori ed eletti si strappano le vesti, i sindacati scendono in piazza. Ma, a ben guardare, di che cosa parliamo? Forse quello appena descritto è puro sogno, un incubo da cattiva digestione. Perché le carte, quelle ufficiali che fanno la storia, dicono che in realtà le aziende sanitarie e ospedaliere calabresi funzionano eccome! E i loro manager hanno raggiunto gli obiettivi quasi al 100%. Tant’è che già cinque di loro hanno ottenuto la premialità prevista dal rapporto tra emolumenti e obiettivi. Andiamo alle cifre. Il compenso dei dg della sanità è fissato dal’art. 8 comma 1 del contratto tipo da loro sottoscritto a seguito del decreto 35 del 13 gennaio 2016, firmato dall’allora dg regionale Riccardo Fatarella, in 123.949 euro lordi su base annua. A questo importo vanno aggiunti eventuali spese di trasferta per motivi istituzionali e un massimo di 5.164 euro per corsi e iniziative formative. ll corrispettivo di 123.949 euro può essere aumentato fino ad un massimo del 20%, e quindi fino a un tetto di 24.789 euro in funzione del grado di raggiungimento degli obiettivi assegnati agli stessi dg. A seguito delle previste verifiche sui primi cinque direttori generali a 18 mesi dalla nomina del gennaio 2016 (in precedenza c’erano solo commissari) è stato valutato con delibere di Giunta del 12 ottobre scorso che i 5 manager hanno raggiunto, rispettivamente, il 91,81% degli obiettivi Achille Gentile dell’Azienda ospedaliera di Cosenza; l’89,24% Frank Benedetto dell’Azienda ospedaliera di Reggio; il 79,23% Raffaele Mauro dell’Asp di Cosenza; il 76,39% Angela Caligiuri dell’Asp di Vibo e il 74,95% Giuseppe Perri dell’Asp di Catanzaro. Pertanto l’emolumento complessivo per il 2016 va calcolato in 146.713 euro per Achille Gentile, 146.072 euro per Frank Benedetto, 143.590 euro per Raffaele Mauro, 142.886 per Angela Caligiuri e 142.529 per Giuseppe Perri. Al netto di trasferte e formazione. Quanto all’emolumento annuo dei direttori sanitari e amministrativi che affiancano i dg, è pari a 99.159 euro. Anche per loro la maggiorazione per gli obiettivi raggiunti è fino a un massimo del 20% dello stipendio.