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La Calabria dei paradossi teme la siccità

La Calabria dei paradossi teme la siccità

NELLA REGIONE CON LE MAGGIORI RISORSE IDRICHE D’EUROPA TORNANO SOTTO I RIFLETTORI LE DIGHE INCOMPIUTE: FONDI IN ARRIVO PER MENTA E TIMPA DI PANTALEO

Catanzaro

La grande sete e le dighe mai attivate. I paradossi della Calabria, regione con risorse idriche da fare invidia a tutt’Europa costretta però a fare i conti con risorse razionate o, peggio ancora, disperse prima di arrivare ai rubinetti degli utenti finali. Un problema storico, destinato a tornare ulteriormente alla ribalta a causa della siccità. La stessa Sorical ha rilanciato l’allarme: «La falde si sono impoverite e le sorgenti hanno ridotto la portata a livelli preoccupanti, non solo in provincia di Cosenza ma anche nel Catanzarese e nel Vibonese». Si prevedono tempi ancora più duri, dunque. E gli interrogativi fiocccano: «Perché – chiede il deputato Stefano Fassina – in presenza di una siccità storica a livello nazionale, in Calabria si registra un disinteresse totale sull’utilizzo di un patrimonio di risorse idriche che non ha eguali in Europa?». Sull’argomento Fassina ha presentato un’interpellanza, alla quale il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini, ha risposto per iscritto proprio ieri. Ne viene fuori un quadro sulla gestione delle principali dighe in Calabria.

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