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Rapina al bar, presi due minorenni

Rapina al bar, presi due minorenni

La Squadra mobile presenta il “conto” a due minorenni a distanza di circa dieci mesi dalla rapina compiuta il 27 gennaio scorso ai danni del bar-caffetteria “Boulangerie” di viale della Pace.

Due ragazzi di 17 e 16 anni – entrambi del Vibonese – sono stati infatti individuati quali presunti autori del colpo e collocati in una comunità in esecuzione di un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale per i minorenni di Catanzaro. Rapina aggravata in concorso il reato loro contestato.

Ai due adolescenti gli uomini della Squadra mobile – che hanno agito sotto il coordinamento del sostituto procuratore Maria Rita Tartaglia – sono arrivati al termine di una lunga e serrata attività di indagine scattata quasi nell’immediatezza della rapina e che a distanza di poche ore aveva portato all’arresto di due giovani (ma nei confronti di uno, subito scarcerato, non vennero rilevati gravi indizi di colpevolezza) e al sequestro delle armi e degli indumenti utilizzati dai rapinatori per compiere il colpo nel bar-caffetteria.

In particolare lo scorso gennaio nell’abitazione di Liviu Daniel Sarig, 19 anni di origine romena – ubicata a poche centinaia di metri di distanza dal locale pubblico preso di mira – durante una perquisizione gli agenti rinvenivano e sequestravano un revolver calibro 38 cromato e la replica di una pistola semiautomatica calibro 9x21 con canna otturata ma priva del tappo rosso, nonché svariate munizioni calibro 38, oltre ad alcuni capi di abbigliamento del tutto identici a quelli indossati dai due rapinatori, avvistati da alcuni poliziotti durante la fuga e inseguiti sino all’ingresso dell’abitazione del giovane romeno. Inoltre a supportare gli elementi investigativi raccolti il confronto con le immagini videoregistrate dal sistema di telecamere a circuito chiuso di cui il bar-caffetteria di viale della Pace è dotato.

Fatto sta che lo scorso gennaio, praticamente il giorno successivo alla rapina, veniva arrestato il romeno e venivano sequestrate le pistole e gli indumenti. Una partita non considerata chiusa tant’è che le indagini sono andate avanti e sono giunte a una svolta grazie anche al determinante contributo della Polizia scientifica. (m.c.)

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