La Calabria che non t’aspetti. Quella della ricerca e dello studio, delle idee e dei progetti. Una Calabria che affascina persino l’ente spaziale america – la Nasa – con un progetto, “Thor”, che evoca un dio della mitologia germanica ed i titoli d’importanti prodotti della filmografia holliwoodiana.
Si tratta, in effetti, di una straordinaria iniziativa scientifica, messa in campo per decifrare i meccanismi che regolano il funzionamento del nostro sistema solare e della quale il dipartimento di Fisica dell’Università della Calabria è partner insieme ad altre strutture di ricerca europee.
Ma cosa è accaduto? Gli statunitensi, vagliato il progetto proposto dai calabresi hanno subito mostrato entusiasmo, comunicando d’essere pronti ad investire. Ma ecco cosa scrivono gli americani: «Cari colleghi europei, se dipendesse da noi, al progetto di missione spaziale “Thor” daremmo subito il via libera assicurando ad esso il necessario supporto economico. Attendiamo, perciò, di conoscere le vostre determinazioni per metterci al lavoro». Questa è in qualche modo la sintesi della decisione presa nei giorni scorsi dalla Nasa, che ha approvato un finanziamento “condizionato” di 60 milioni di euro. Significa che, entro novembre, superata tutta la fase di ulteriori accertamenti e di verifiche, l’Agenzia a stelle e strisce potrebbe determinarsi a finanziarie i ricercatori dell’ateneo di Arcavacata. Per il professsore Francesco Valentini, uno dei responsabili del progetto, è una bellissima notizia. Un prestigioso “lasciapassare”, che consente di guardare con rinnovato ottimismo al definitivo pronunciamento dell’Agenzia spaziale Europea (ESA) sulla realizzazione di “THOR”, previsto il prossimo novembre. Quello è il momento della verità: non sarà tuttavia facile spuntarla perchè saranno interessati, con proposte concorrenti, anche giganti del settore come ARIEL e XIPE.
«Abbiamo lavorato giorno e notte per proiettarci oltre l’entusiasmo che un progetto di questo livello indubbiamente regala», commenta Francesco Valentini, «consapevoli che sarebbe stato necessario risultare convincenti sulla fattibilità concreta della missione. Per parte nostra», conclude il docente dell’Unical, «siamo convinti di esserci impegnati al massimo fornendo ogni elemento utile per la decisione finale a chi avrà la responsabilità di questo non facile compito». Andrà bene? Speriamo proprio di si. Per l’ateneo guidato da Gino Crisci sarebbe davvero una bella soddisfazione.