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Quei sindaci nel mirino della criminalità

Quei sindaci nel mirino della criminalità

Assegnato alla Calabria il triste primato degli amministratori minacciati. La regione torna sul gradino più alto del podio facendo registrare il maggior numero dei casi. Un amaro primato già ottenuto nel 2010 e nel 2011. I dati emergono dal rapporto “Amministratori sotto tiro” redatto da “Avviso pubblico”, la rete degli enti locali per la formazione civile contro le mafie, dal 2010 e in cui vengono elencati il numero delle minacce e delle intimidazioni mafiose e criminali messe in atto nei confronti degli amministratori locali e di persone che operano all’interno della pubblica amministrazione.

La Calabria è da sempre tra le regioni più colpite. Gli ottantasette atti intimidatori censiti nel 2016 rappresentano un record negativo per un’area che fa registrare un incremento del 70% rispetto ai cinquantuno casi del 2015. Le cinque province sono tutte coinvolte nel report e a eccezione di Crotone (con 3 casi) le altre province registrano almeno dieci intimidazioni e tre di queste, Reggio Calabria, Cosenza e Vibo Valentia, sono tra le sette più colpite a livello nazionale. La provincia di Reggio, cuore delle ’ndrine, è la più colpita d’Italia con i suo trentadue atti intimidatori registrati in sedici comuni. Mentre quella di Cosenza occupa il terzo posto a livello nazionale: venticinque atti intimidatori distribuiti in tredici Comuni. Mancano dall’elenco Corigliano Calabro e Cassano dove da marzo opera una commissione d’accesso agli atti per verificare eventuali infiltrazioni mafiose all’interno delle amministrazioni comunali. A Vibo sono stati censiti sedici atti intimidatori in undici comuni, numeri che la pongono al settimo posto della classifica nazionale. Registrate minacce in due amministrazioni da poco sciolte per mafia: Tropea e Ricadi.

Diversi i modi di intimidire: offese verbali (anche via web) e fisiche ma anche spari di arma da fuoco, invio di proiettili, ordigni esplosivi contro auto e abitazioni, incendi di vetture, case, mezzi e strutture comunali. Alla base degli attentati ci sarebbe non solo la criminalità ma anche la drammatica situazione socio-economica. Aspetti che rendono la Calabria sempre più difficile da amministrare.

Sono 295 i comuni coinvolti in Calabria nelle segnalazioni di atti di intimidazione e minacce agli amministratori locali. Nel dettaglio, trentadue sono stati registrati in provincia di Reggio Calabria, venticinque nei comuni del territorio di Cosenza, sedici a Vibo Valentia. In coda alla classifica regionale ci sono Catanzaro, con undici episodi intimidatori, e Crotone con tre.

In tutte e cinque le città capoluogo di provincia sono stati segnalati e censiti attentati e intimidazioni a sfondo mafioso. Tra gli altri grandi centri calabresi colpiti figurano anche Rende, Rossano, Lamezia Terme e Isola Capo Rizzuto.

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