«Verrà tutto chiarito». Queste le uniche parole pronunciate dal presidente della Sacal Massimo Colosimo, al suo arrivo ieri mattina al Tribunale di Lamezia Terme, per l'interrogatorio di garanzia, dopo l'arresto nell'ambito dell'inchiesta “Eumenidi” coordinata dalla Procura di Lamezia e condotta dalla Guardia di finanza e dalla Polaria, che ha travolto la società di gestione dell'aeroporto internazionale lametino. Oltre a Colosimo, sono stati sentiti anche il direttore generale della società Pierluigi Mancuso e la responsabile dell'ufficio legale Ester Michienzi, anche loro finiti ai domiciliari.
Il primo ad essere ascoltato dal Gip Valentina Gallo è stato Colosimo, che per un'ora e mezza ha risposto alle domande incalzanti del giudice delle indagini preliminari e dei pubblici ministeri Marta Agostini e Giulia Maria Scavello. «Ha risposto ampiamente a tutte le domande – hanno affermato i difensori del manager, gli avvocati Nicola Cantafora e Massimo Ermenegildo Scuteri – chiarendo tutti i punti contestati oggetto d’interrogatorio. Ora siamo in una fase di stand by, poi sceglieremo la strada da prendere, con la migliore strategia difensiva nell'interesse degli assistiti». Questo significa che per adesso Colosimo rimane agli arresti domiciliare, così come anche Ester Michienzi, difesa dall'avvocato Cantafora e dall'avvocato Enzo Ioppoli. Diversa invece la strategia seguita dall'avvocato Saverio Loiero, che difende il dg Pierluigi Mancuso: questa mattina, infatti, il legale presenterà istanza al tribunale del Riesame, per far rimettere in libertà il manager della Sacal.
Anche l'interrogatorio di Mancuso è durato un'ora e mezza, nel corso del quale ha cercato di dare una spiegazione a tutto ciò che gli viene contestato, soprattutto la sua nomina a direttore generale. «Mancuso ha cercato di essere esaustivo e convincente – ha spiegato l'avv. Loiero – ora non ci sono lati oscuri, perchè con le risposte ha tentato di dissipare tutte le ombre. Anche per quanto riguarda la sua nomina, Mancuso ha spiegato che non c'era alcuna proceduta particolare, era una prerogativa del consiglio di amministrazione della Sacal individuare, come è sempre stato fatto in passato, una persona di fiducia a cui affidare la direzione operativa tecnica. Tutto è stato fatto nel rispetto dei regolamenti esistenti allo stato nell'ente».
Il Gip e i pm hanno interrogato per quasi due ore Ester Michienzi: anche lei ha risposto a tutte le domande, chiarendo la sua posizione. Ad attendere i tre manager ieri mattina davanti al palazzo di giustizia c'era anche un gruppo di lavoratori precari della Sacal, che da anni attendono di essere stabilizzati. Qualcuno ha applaudito, qualcun altro invece ha lanciato delle monetine, dicendo «e ora prendetevi anche queste».
Per oggi, invece, sono previsti i primi interrogatori degli altri 12 indagati, per i quali la Procura lametina ha chiesto l'interdizione dai pubblici uffici e servizi. Si tratta del presidente della Provincia di Catanzaro ed esponente del Pd Enzo Bruno; degli ex componenti del consiglio di amministrazione della Sacal Floriano Noto, Giuseppe Gatto, Emanuele Ionà e Roberto Mignucci; Bruno Vincenzo Scalzo in qualità di assessore del consiglio comunale di Conflenti e dipendente Enav; Giampaolo Bevilacqua dipendente della Regione Calabria ed ex vice presidente della Sacal; Giuseppe Mancini dirigente della Regione Calabria; Floriano Siniscalco funzionario della Provincia di Catanzaro; Sabrina Mileto responsabile dell'area personale della Sacal; Angelina Astorino referente del Centro provinciale per l'impiego di Catanzaro e Marcello Mendicino carabiniere in servizio alla stazione di Sambiase Lamezia.