È iniziata con una richiesta d’aiuto la tragedia che ha macchiato di sangue per l’ennesima volta l’asfalto della strada statale 280, collegamento veloce tra Lamezia Terme e Catanzaro. Filiberto Vergata, da Settingiano, paese alle porte del capoluogo di regione, è arrivato rapidamente all’imbocco della galleria “Riato I” (territorio di Marcellinara), in direzione Catanzaro, dove l’aspettava la figlia con la macchina a bordo strada; pare che con lei ci fosse anche il nipotino. Filiberto, a bordo della sua Opel Corsa, ha rallentato e cercato dove fermarsi a sua volta. All’improvviso è sopraggiunta un’altra vettura. Tutto è accaduto in un attimo, l’impatto è stato violentissimo. Nulla da fare per il 69enne. Sembra - stando dunque alla prima ipotesi degli inquirenti - che l’uomo non sia neppure riuscito ad uscire dalla propria auto per avvicinarsi alla figlia che lo aspettava e che l’impatto sia avvenuto mentre la sua Opel stava rallentando.
Immediatamente è scattato l’allarme, sul posto sono giunti i sanitari del 118, la Polizia stradale e i Vigili del fuoco del Comando provinciale. Ma già i primi soccorritori non hanno potuto che constatare l’avvenuto decesso dell’uomo. La figlia di Vergata, sotto shock, è stata portata in ospedale. Ferito anche il conducente dell’auto, una Fiat Croma, che ha colpito quella della vittima. Per la violenza dell’impatto entrambe le macchine sono andate in testacoda.
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Una corsa contro il tempo. L’autoambulanza a tutto gas corre sulla Statale 18. Ogni minuto è prezioso, vitale. Bisogna salvare Domenico Limongi, di 52 anni, rimasto coinvolto in un gravissimo incidente stradale sul chilometro 255, a ridosso della cittadina tirrenica. Respira a fatica, l’uomo. Dentro quel piccolo abitacolo, i paramedici provano ogni manovra, controllando i parametri vitali, mentre l’autoambulanza passa per gran parte dei paesi della costa tirrenica cosentina. Sta trasportando Limongi, ferito gravemente, all’ospedale di Cetraro. Quelle sirene riecheggiano per le strade, tra le case avvolte dal silenzio della notte tra sabato e domenica che, dopo le 2 del mattino, si tinge di nero. Colore del lutto. Del dolore e della disperazione.
Domenico Limongi, di Lauria (in provincia di Potenza), non ce l’ha fatta. Il suo cuore ha smesso di battere prima di arrivare al Pronto soccorso di Cetraro. Le sue condizioni erano apparse, sin da subito, gravi, tanto da deciderne l’immediato trasporto all’ospedale “Iannelli”. Era a bordo di un’Alfa 147, il potentino. Stava percorrendo la Statale 18, la maggior arteria che collega tutti i centri del Tirreno cosentino: un piccolo cimitero itinerante, così la chiamano da queste parti, per quegli altarini ai lati della strada, peluche e fiori vicino a foto di uomini e donne, molti i giovani, che hanno perso la vita sull’asfalto. Limongi stava rientrando a casa dopo una serata trascorsa con amici. Tutto come sempre.
La strada, un po’ di musica a far da compagnia nel viaggio, e qualche macchina che si incontra. All’improvviso, il violento impatto tra l’Alfa guidata da Limongi e una Mercedes, che procedeva nel senso opposto di marcia. A bordo un rumeno, da qualche anno in Italia. In quella vorticosa carambola, sarebbe rimasta coinvolta poi una terza auto, un’altra Alfa 147, che non è riuscita a schivare il colpo.
A guidarla un giovane di Napoli. Al suo fianco, un suo coetaneo, sempre campano. Subito è stato lanciato l’allarme. Sul posto sono arrivati i carabinieri del Nucleo operativo radiomobile della Compagni di Scalea, diretti dal capitano Alberto Pinto, e le autoambulanze. Due i feriti gravi: Limongi, poi deceduto durante il tragitto in ospedale, e il rumeno, ora ricoverato in prognosi riservata all’Annunziata di Cosenza.