Reggio Calabria
È iniziata la stagione delle gite scolastiche. Il viaggio d’istruzione, è inutile negarlo, resta il momento preferito da tutti gli studenti. Forse più della fine delle lezioni. Per stare insieme con i compagni, vedere posti nuovi e imparare “sul campo” visitando una chiesa, un museo o semplicemente ammirando un bel paesaggio.
Il dramma per gli scolari di oggi è che se ne fanno sempre di meno. Le gite scolastiche, anche per le scuole reggine e calabresi, stanno diventando merce rara. La colpa? Della crisi, ovviamente, che ha costretto molte famiglie a tagliare il tradizionale momento di svago e di crescita.
«Adesioni al ribasso e ragazzi costretti a restare a casa – evidenzia il prof. Guido Leone, già ispettore tecnico dell’Ufficio scolastico regionale –, un trend in atto da un paio d'anni e fotografato dal Touring club: il 58% delle classi italiane, infatti, rinuncia a gite di più di un giorno».
Il giro d’affari in tutto il Paese, che già nel 2013 ha interessato solo 1,4 milioni sui 4,5 milioni di studenti di scuole pubbliche e private, meno dunque di uno studente su tre, si è attestato intorno ai 350 milioni di euro l’anno, manifesta una continua flessione in termine di fatturato e di partecipanti.
Ma chi sborsa tutti questi quattrini? «La maggior parte, stante le note difficoltà economiche della scuola in generale – afferma il prof. Leone –, provengono dai bilanci, sempre più magri, delle famiglie italiane, molte delle quali con diversi figli in età scolare. Basti considerare che il costo medio di viaggio a studente delle scuole superiori viene indicato intorno a 400 euro, costo che scende a 200 euro per le scuole medie di primo grado».
Certo, come si sottolinea da tempo, colpisce il fatto che il turismo scolastico, per quanto ci riguarda, viaggia in una unica direzione: Sud-Nord. È raro incontrare scolaresche del Nord che visitano i nostri luoghi pur ricchi di storia, e quant’altro: «La Calabria – aggiunge il prof. Leone – viene, di fatto, bypassata. Ma ancor più stupefacente é verificare che gli studenti calabresi non conoscono, il discorso vale per la maggior parte di loro, la Calabria nel suo vasto, variegato patrimonio, naturale, storico, architettonico».
Caricamento commenti
Commenta la notizia