La Regione Calabria, la Città metropolitana di Reggio Calabria e il Comune di Gioiosa Jonica si sono costituiti parte civile nell'udienza preliminare a carico delle 50 persone coinvolte nell'inchiesta della Dda di Reggio Calabria "Typographic Acero", responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, usura ed esercizio abusivo del credito, con l'aggravante del metodo mafioso. Oltre alle istituzioni il gup del Tribunale di Reggio Calabria, Nicolò Marino ha accolto la richiesta di costituzione del testimone di giustizia Nicodemo Panetta, assistito dall'avvocato Michele Gigliotti; della Fondazione antiusura "Interesse uomo", di don Marcello Cozzi, rappresentata dall'avvocato Josè Toscano, e della Fondazione "Paolo Borsellino" con l'avvocato Marco Cartisano. Dodici indagati hanno chiesto e ottenuto di essere giudicati con rito abbreviato. Per loro il processo inizierà l'8 maggio. L'indagine ha preso le mosse dalla denuncia di un imprenditore del settore tipografico, ora residente assieme al suo nucleo familiare in località protetta, il quale ha delineato una complessa attività di usura posta in essere ai suoi danni da persone contigue alle cosche di 'ndrangheta operanti nei comuni della fascia ionica della Locride: gli Ursino-Macrì e Jerinò di Gioiosa Jonica; i "Rumbo-Galea-Figliomeni" di Siderno; i "Bruzzese" di Grotteria ed i "Mazzaferro" di Marina di Gioiosa Jonica. Le successive indagini hanno permesso di ricostruire la struttura del "locale" di 'ndrangheta di Gioiosa Ionica, riconducibile alle famiglie Ursino-Macrì-Jerinò, e di individuare un consistente giro di usura ai danni di oltre 50 soggetti ai quali le cosche applicavano interessi usurari oscillanti tra il 50% ed il 500% annuale.