
Prima i danneggiamenti al parco dei folletti e al castello di legno, poi la rottura della statua della Madonna di Medjugorie, adesso l’incendio nell’are delle “giostrine”. E se fino a ieri restava il dubbio che si trattasse “soltanto” di atti vandalici, ora la questione diventa ben più scottante: è stata ritrovata una tanica di benzina, la scorsa notte, nei pressi dell’area data alle fiamme all’interno del Parco della Biodiversità mediterranea, gioiello ambientale gestito dalla Provincia.
I soliti ignoti, questa volta, si sono accaniti contro le baracche vicino alle “giostrine”, che custodivano automobiline andate completamente distrutte. In seguito all’intervento dei Vigili del fuoco che hanno prontamente spento l’incendio, si è riscontrato che le fiamme - divampate dopo le 23 di mercoledì - hanno interessato tre baracche, di cui due di legno parzialmente bruciate e una di lamiera coibentata contenente sei vetture per “giostrine” risultate completamente distrutte. «Sul posto – riferisce l’ufficio stampa della Provincia – è stata rinvenuta anche una tanica contenente tracce di liquido infiammabile, posta sotto sequestro dalla Polizia di Stato».
Evidente, dunque, che si tratta di un’intimidazione. Chi sia il destinatario è tutto da accertare; l’area, all’interno del Parco, è affidata dalla Provincia a un privato in comodato d’uso.
A pochi giorni dal riposizionamento della Madonnina di Medjugorie, il cui volto era stato completamente sfigurato in seguito ad un deplorevole atto vandalico, il parco torna perciò sotto i riflettori. E pensare che già in passato era stato danneggiato il parco dei folletti, dove qualche anno fa è anche divampato un incendio causato probabilmente da “bengala” e “botti” di Capodanno. Per settimane è stato chiuso anche il castello, poco distante dalle “giostrine”, a causa degli immancabili atti vandalici. Per non parlare delle baite sottoposte a uno stillicidio di danneggiamenti lungo il percorso fitness e degli incendi estivi che, nonostante gli appelli pubblici più volte lanciati, esplodono con una certa e sospetta continuità.
Amaro il commento del presidente della Provincia, Enzo Bruno: «Assistiamo ad atti vandalici che suscitano sdegno e rabbia ancora di più perché vanno ad interessare un luogo che ha regalato tanti momenti felici di svago ai bambini che vivono e animano il Parco. Questo grande patrimonio collettivo andrebbe preservato e invece continua ad essere ferito, colpito, distrutto senza motivo se non l’inciviltà». Da qui l’appello: «Chiedo a tutti di collaborare con gli uffici dell’ente vigilando affinché non vengano commessi atti di vandalismo, e segnalando eventuali criticità e pericoli. Ripeto ancora una volta quando ribadito in più occasioni: non ci sono risorse per ricostruire il Parco; se viene distrutto non potrà essere recuperato. Solo come una comunità che cammina assieme nella fiducia reciproca si creano gli anticorpi sociali capaci di stoppare la criminalità che deturpa e danneggia il bene comune».
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