Cosenza
La ’ndrangheta non è solo una delle mafia. La ’ndrangheta è la mafia. Una organizzazione criminale che sa infiltrarsi arrivando dove altri non riescono ad arrivare, stringendo rapporti con la politica per gestire voti e appalti. La mafia delle ’ndrine mostra il suo solito volto anche nell’inchiesta “Acheruntia”, una indagine che ha rischiarato gli ipotetici patti costruiti lungo l’asse Acri-Catanzaro. Il gup distrettuale di Catanzaro, Giovanna Gioia, ha disposto il processo nei confronti dell’ex assessore regionale dell'Udc, Michele Trematerra, e di altri 21 imputati coinvolti, a vario titolo, nell’inchiesta della Dda di Catanzaro. Il giudice ha pure pronunciato la sentenza, col rito abbreviato, nei confronti dell’ipotetico reggente del clan degli italiani di Cosenza, Rinaldo Gentile (difeso dall’avvocato Cesare Badolato), che è stato condannato a 8 anni di reclusione. Assolto, invece, «perchè il fatto non sussiste», Angelo Cofone, come aveva sollecitato il suo difensore, l’avvocato Pasquale Di Iacovo. Il pm antimafia, Pierpaolo Bruni aveva chiesto nove anni per Gentile e 4 per Cofone. A giudizio sono finiti: Elio Abbruzzese, Francesco Abbruzzese, Luigi Belsito, Giuliano Bevilacqua, Alfredo Bruno, Giuseppe Burlato, Domenico Cappello, Franco Caruso, Andrea Cello, Adolfo D'Ambrosio, Claudio Dolce, Giampaolo Ferraro, Angelo Gencarelli, Salvatore Gencarelli, Massimo Greco, Enzo La Greca, Luigi Maiorano, Gemma Martorino, Giuseppe Perri, Antonio Rosa, Giuseppe Tarsitano e, appunto, l’ex esponente di punta dell’Udc calabrese, Michele Trematerra.
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