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L’ingerenza dei clan mafiosi ricostruita dal processo Plinius

L’ingerenza dei clan mafiosi ricostruita dal processo Plinius

Paola

I due procedimenti istruiti dalla direzione distrettuale antimafia e denominati Plinius hanno un comprovato legame: l’esistenza di un’organizzazione parallela alla cosca Muto: la ‘ndrina Valente-Stummo. Un’esistenza mai provata in passato nonostante le diverse indagini in merito svolte.

Le condanne nel primo e nel secondo troncone dell’indagine (per rito abbreviato a Catanzaro) sono chiare. La politica e la ndrangheta camminavano a braccetto e decidevano a tavolino quelle che dovevano essere gli affidamenti in comune.

L’ultimo giudicato (Plinius 2), quello per rito abbreviato a Catanzaro, nel quale sono stati inflitti quasi 100 anni di carcere a 17 imputati nel procedimento ha fatto registrare l’ assoluzione di tre persone: oltre a Mandato e Scornajenchi c’è anche il proscioglimento dalle accuse della Dda per l’ex assessore De Rosa. Ma ci sono anche in questo caso dure condanne. Innanzitutto quelle di Carmelo Valente (10 anni), Antony Della Montagna (9 anni) e Ettore Arcuri (8 anni). La sentenza Plinius 1 per rito ordinario a Paola è invece il principale procedimento che ha tratteggiato tra l’altro la figura emblematica del sindaco Basile: «un politico pienamente asservito alle logiche criminali, molto attento all'immagine da veicolare all'esterno, certamente uomo nuovo della politica ma non così ingenuo da non riuscire a districarsi tra affari politici e malavitosi, un amministratore che ha concorso ad organizzare l'associazione in esame unitamente agli altri amministratori (Galiano e Stummo) con l'avvilimento di figure professionali (avvocato Nocito) asservite al perseguimento degli illeciti scopi associativi. Deve, pertanto - scrivono i giudici di Paola - essere affermata senza esitazione la responsabilità di Basile Pasquale per il reato di cui all'art 416 bis c.p. quale organizzatore». Nel medesimo processo in tutto sono stati comminati 147 anni di carcere: 22 condanne e 8 assoluzioni. L’ex sindaco Pasquale Basile e l’avvocato Mario Nocito si sono beccati le condanne più dure: 15 anni ciascuno. Il sodalizio politico-mafioso secondo le accuse avrebbe gestito l’attività amministrativa del comune di Scalea. Per i riti abbreviati giunti in Appello le condanne sono state invece otto: tra queste quelle di ex assessori Antonio Stummo (4 anni e 8 mesi) e Franco Galliano (6 anni e 10 mesi). Per Stummo poi la Cassazione ha annullato con rinvio alla Corte di Appello che lo ha assolto e ora si attende il nuovo giudizio in Cassazione.

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