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La Calabria è la terza regione per numero di beni confiscati

La Calabria è la terza regione per numero di beni confiscati

La Calabria è la terza regione d’Italia per numero di beni confiscati alla mafia. I dati emergono dal “Dossier Regionale sui beni confiscati alla criminalità in Calabria” elaborato nel progetto “Beni confiscati e politica di Coesione” del Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nella regione Bruzia sono stati confiscati complessivamente 2724 immobili pari al 14,2% dei beni sequestrati in Italia. Le tre regioni del Sud raggiungono da sole il 68,1% del totale. Sul podio entrano la Campania, seconda con 2754 beni pari al 14,3% del totale, prima assoluta la Sicilia con 7163 confische pari al 39,6% del dato nazionale che conta in tutto 19.241 confische. Sono numeri da capogiro. Scendendo nel dettaglio, il 43% dei beni confiscati è attualmente sotto la gestione dell’ANBSC, l’Associazione nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla mafia, la parte restante è invece già stata destinata. L’analisi del dato provincia per provincia, racconta come Catanzaro conti 298 beni (di cui 187 già destinati e 111 in gestione dell’ANBSC e quindi da destinare), Cosenza 241 (di cui 117 già destinati e 124 da destinare), Crotone 164 (di cui 75 già destinati e 89 da destinare), Vibo Valentina 158 (di cui 74 destinati e 84 destinare) mentre a Reggio Calabria si registrano numeri molto superiori con 1863 beni di cui 1100 destinati e 763 da destinare. L’ultima rilevazione è del 30 marzo di quest’anno. Attualmente su 1553 immobili calabresi destinati è possibile conoscerne la finalità di destinazione soltanto per 1070 beni (66%) di cui circa l’84% è stato indirizzato a finalità sociali mentre la parte rimanente viene utilizzata per scopi istituzionali. Analizzando ancora i dati si nota come nella provincia di Catanzaro la quota di immobili destinati rispetto al totale degli immobili confiscati è la più elevata in assoluto (circa il 62,8%) mentre Reggio Calabria fa registrare la quota di immobili “destinati” sul totale “destinati “regionale più elevata con valori di poco superiori al 70%. In quella di Crotone la quota di immobili “in gestione” rispetto al totale degli immobili confiscati è la più elevata in assoluto (circa il 54%). Oltre il 68% degli immobili confiscati alla criminalità organizzata, sia destinati sia in gestione, è collocato nella provincia di Reggio Calabria. In ambito regionale, oltre il 70% degli immobili è stato destinato ai Comuni. Per la sola provincia di Crotone tale valore supera il 90%. A livello regionale, la tipologia prevalente di immobile confiscato, già destinato, è rappresentata da appartamenti in condominio (36,3%) e un peso considerevole è rappresentato dai terreni agricoli (oltre il 24%). Situazione un po’ differente per la provincia di Crotone ove assumono un peso relativamente maggiore le unità immobiliari a destinazione commerciale (circa il 21%). I comuni in cui si trova almeno un’immobile confiscato alla criminalità organizzata sono 139 (su 409), ossia il 34%. Quasi il 65% di questi comuni è localizzato nelle province di Cosenza e Reggio Calabria. Nel dossier anche una sezione per le aziende confiscate alla criminalità organizzata che, al marzo 2016, sono 3.585 di cui 4 sono localizzate all’estero (1 in Liberia, 1 in Gran Bretagna e 2 in Spagna). In Calabria le aziende sequestrate sono 340 (quarto dato nazionale dopo il Lazio con 523 e la Campania con 685 mentre prima sempre la Sicilia con 1.211) di cui 75 destinate (22,1%), 170 in gestione da parte dell’agenzia dei beni destinati (50%) e 95 uscite dalla gestione (27,9%). Circa il 77% delle aziende confiscate nel territorio regionale ricade nelle province di Reggio Calabria e Cosenza.

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