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Scajola, ex capo Aise a Dubai depone al processo

Scajola, ex capo Aise a Dubai depone al processo

Si arricchisce di nuovi particolari il processo a carico dell’ex ministro dell’Interno Claudio Scajola, esponente di Forza Italia, imputato dinanzi al Tribunale di Reggio Calabria di avere favorito la fuga e la latitanza dell’ex parlamentare del suo stesso partito Amedeo Matacena, al momento rifugiato a Dubai.
L’udienza di oggi é stata occupata dalla deposizione dell’ex capo centro dell’Aise a Dubai e Abu Dhabi, l’ex colonnello della Guardia di Finanza Paolo Costantini, che ha fatto riferimento al mandato di cattura internazionale emesso dalla Corte di cassazione, dopo la condanna definitiva, a carico di Matacena.

«Non mi sono lasciato intimidire - ha detto Costantini rispondendo alle domande del Pm Giuseppe Lombardo - né sono voluto venire meno ai miei doveri istituzionali», facendo riferimento, in questo senso, all’ex ambasciatore italiano a Dubai, Giorgio Starace. «Starace mi chiese con toni bruschi - ha detto Costantini - del perché non lo avessi informato del fermo di Matacena nell’aeroporto di Dubai dopo che lo aveva appreso dai giornali. Gli risposi che il mio unico dovere era di dare
corso al mandato di arresto per Matacena e non altro. Ed alle sue richieste di sapere in che condizioni psico-fisiche si trovasse Matacena, gli feci notare che questo non rientrava nei miei doveri istituzionali, anche se avevamo notizie del buono stato fisico dell’ex parlamentare. Peraltro, l’ambasciatore Starace mai prima del caso Matacena aveva chiesto informazioni
sui latitanti bloccati a Dubai e rimpatriati. Un aspetto che mi colpì molto».
Costantini ha anche riferito del rapporto che Amedeo Matacena "aveva instaurato - ha detto - con un altro ricercato per mafia, Antonio Nucera, inquisito dalla magistratura ligure sulle attività della 'ndrangheta in quella regione. Nucera, a Dubai, aveva aperto un ristorante alla cui inaugurazione aveva partecipato, come per altre iniziative simili di italiani in quella città, l’ambasciatore Starace. Quando arrivò dall’Italia la richiesta di estradizione anche per Nucera, l’ambasciatore si preoccupò per quella sua partecipazione all’inaugurazione del ristorante. Ma la procedura non ebbe esito perché il reato di
associazione mafiosa non ha reciprocità tra l’Italia e gli Emirati arabi uniti. Di tutto inoltrai rapporto in via gerarchica alla sede centrale dell’Aise. Dopo cinque mesi, nel gennaio del 2014, fui richiamato a Roma nella sede centrale dell’agenzia».
Oggi sarebbe dovuto intervenire anche il collaboratore di giustizia Antonino Fiume, ma la sua deposizione é stata rinviata alla prossima udienza.

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