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Muore due giorni dopo la nascita, indagati sei sanitari a Catanzaro

Muore due giorni dopo la nascita, indagati sei sanitari a Catanzaro

La prima risposta verrà dall’autopsia, poi spetterà alla Magistratura accertare eventuali responsabilità medico-sanitarie. Nel frattempo non resta che aspettare e stringersi intorno alla coppia che nel giro di quarantott’ore è passata dall’incredibile gioia della nascita di una figlia all’immane sofferenza della scomparsa di quello stesso batuffolo appena venuto alla luce.

La tragedia si è consumata lo scoso 29 agosto nel dipartimento Materno-infantile dell’ospedale “Pugliese”, dov’è deceduta una bambina di appena due giorni. Protocollata la denuncia dei genitori, una coppia di Curinga, la Procura catanzarese ha immediatamente aperto un’inchiesta conferendo la delega al Nisa, il Nucleo investigativo sanità e ambiente. Come primo atto d’indagine gli uomini guidati da Francesco Santoro hanno provveduto all’acquisizione, in ospedale, delle cartelle cliniche sia della madre che della bambina. Stamattina, invece, il sostituto procuratore Debora Rizza conferirà l’incarico per l’esame tecnico sul corpicino della neonata.

Stando al primo referto, la morte sarebbe stata provocata da un’infezione polmonare trattata, evidentemente invano, con antibiotici. La gravidanza sarebbe giunta senza problemi al fatidico traguardo dei 9 mesi; pare che nulla lasciasse presagire difficoltà. Sembra fra l’altro che al momento del parto, avvenuto col cesareo, la piccola non avesse manifestato alcunché di preoccupante. Subito dopo, però, qualche segnale negativo avrebbe reso necessario l’avvio della terapia con antibiotici. E dopo 48 ore il cuoricino della neonata ha smesso di battere, gettando nel totale sconforto genitori, parenti ed amici che si sono stretti nel dolore.

Padre e madre, attraverso la denuncia, chiedono di fare chiarezza; vogliono sapere - e ne hanno pienamente diritto - perché la loro piccola è morta, se è stato fatto tutto il possibile per salvarla e cosa avrebbe provocato l’infezione messa a referto. Senza puntare l’indice contro nessuno, saranno le indagini appena avviate a chiarire il quadro. Sono complessivamente sei i nomi di medici e operatori sanitari del dipartimento Materno-infantile del “Pugliese” iscritti nel registro degli indagati. Tutti hanno ricevuto notifica dell’avviso per l’esecuzione di accertamenti tecnici irripetibili: un atto a loro stessa tutela, che consente - nominando legali e consulenti - di prendere parte all’esame autoptico che dovrebbe essere eseguito tra oggi pomeriggio e la giornata di domani.

L’ultimo caso di neonata morta in Calabria si era registrato di Cosenza a fine luglio. Anche in quell’occasione la vicenda è venuta alla luce dopo la denuncia dei genitori, che non riescono comprensibilmente a darsi pace. La piccola, venuta al mondo nella clinica privata “Sacro Cuore”, era giunta in condizioni disperate all’ospedale “Annunziata”. Sette gli indagati tra medici, infermieri e ostetriche della struttura sanitaria privata.

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