VILLAPIANA
Resta custodito all’interno della morgue dell’Istituto nazionale di Medicina legale di Roma, in attesa dell’autopsia ordinata dal procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone, il corpo senza vita di Pietro Civale, segretario regionale Agroalimentare Calabria, esponente di spicco del sindacato Ugl, trovato cadavere e in avanzato stato di decomposizione nel letto del Tevere a Roma. Il corpo dell’uomo, originario di San Lorenzo Bellizzi, ma residente a Villapiana, resta sotto sequestro. Al momento i giudici di Piazzale Clodio non hanno ritenuto ancora far effettuare l’esame necroscopico per dare la possibilità alla famiglia dello sfortunato sindacalista di nominare eventuali periti di parte che assisteranno allo stesso. Dalle poche indiscrezioni trapelate, sull’episodio di cronaca infatti si mantiene il più stretto riserbo, pare che sul corpo e sul volto ci fossero delle ferite (che potrebbero essere anche la conseguenza dell’azione di trascinamento della corrente del fiume) che gl’inquirenti voglio esplorare.
Il rinvenimento del cadavere è avvenuto giovedì scorso tra il Ponte Marconi e la Magliana. Sono state due persone a bordo di una barca a individuare tra via di Santa Passera e il Lungotevere degli Inventori la sagoma del noto sindacalista incastrata tra i rami di un albero. Resisi conto che si trattava di un cadavere i due amici che stavano circumnavigando il Tevere hanno allertato con immediatezza le forze dell'ordine. Due squadre di sommozzatori dei Vigili del Fuoco capitolini sono giunti sul luogo della disgrazia e con non poche difficoltà hanno trascinato, dopo averlo liberato dal tronco dell'albero e dagli arbusti il corpo senza vita dello sfortunato Civale, trasportandolo sulla banchina di Ponte Marconi dove erano già presenti gli uomini della Polizia di Stato in forza al comando della capitale che hanno immediatamente avviato le indagini. Considerando lo stato in cui è stato trovato il corpo, nell'acqua del Tevere verosimilmente già da diversi giorni, è stato difficile dargli un nome ed un volto, anche perchè non sembra avesse addosso documento od effetti personali, o quanto meno non sono stati trovati dagli investigatori. Solo nella tarda nottata, la Questura, dopo accurati e certosini accertamenti, è riuscita a risalire alle sue identità. La salma è posta sotto sequestro ed i giudici della Procura romana, prontamente avvisati dell’episodio, probabilmente nella giornata di oggi o al massimo domani faranno eseguire l'esame autoptico, per capire i motivi del decesso dell'uomo. Non si conoscono al momento la motivazioni che hanno “portato” Pietro Civale a perire nel Tevere. Stiamo parlando di una persona in vista, perbene, di un galantuomo, e quindi difficilmente, per ora, si possono azzardare ipotesi sul suo decesso, tantomeno parlare di suicidio, che pare molto improbabile per una persona piena di vita come lui. (ro.ge.)
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Focus
Gli investigatori non escludono alcuna pista, men che meno quella della morte volontaria. Sarà l’esame autoptico ordinato dai giudici a stabilire sia la data della morte, e sia le cause. Appresa la triste notizia la famiglia, (il povero Pietro ha in vita ancora gli anziani genitori Caterina e Rocco che vivono nel piccolo centro montano immerso nel verde del Parco Nazionale del Pollino dove spesso faceva ritorno per salutarli e per trascorrere insieme a loro qualche giornata di relax ndc) si è chiusa nel dolore. Angoscia che ha preso il sopravvento anche nel cuore degli altri congiunti e dei due figli. I vertici del suo sindacato l’Ugl, hanno espresso parole di conforto alla famiglia per la grave perdita di un grande uomo e di un onesto ed instancabile sindacalista. Anche le altre sigle sindacali e diversi esponenti del mondo politico hanno fatto sentire la propria testimonianza di vicinanza ai familiari per la tragica scomparsa del caro Pietro.
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