“Eppur si muove“, verrebbe da dire. Una storia lunghissima, anni di silenzi, pause, ritardi. Ora qualcosa si muove anche sulla strada che dovrà portare alla realizzazione del Polo integrato per protesi e riabilitazione intensiva Asp-Inail di Lamezia Terme, che si annuncia come una realtà unica non solo in Calabria ma nell’intero centro-sud.
La Struttura commissariale per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo della Sanità calabrese e il Dipartimento regionale Tutela della Salute hanno infatti autorizzato il direttore generale dell’Azienda sanitaria di Catanzaro ad avviare le procedure per l’assunzione del personale indispensabile per l’attivazione del Polo.
Il decreto, firmato congiuntamente dal “dg” del Dipartimento Riccardo Fatarella, dal commissario ad acta per il piano di rientro Massimo Scura e dal sub commissario Andrea Urbani, dà il via libera al manager dell’Asp Giuseppe Perri «nelle more dell’elaborazione del Dca» relativo al procedimento relativo al Polo.
L’emissione del provvedimento autorizzativo fa seguito all’incontro del 26 luglio scorso - poche ore prima della riunione del Tavolo Adduce di verifica sullo stato di attuazione del Piano di Rientro a cura dei ministeri affiancanti (Salute ed Economia e finanze) - tenuto nella sede della Commissione parlamentare di vigilanza sugli enti previdenziali presieduta dall’onorevole Lello Di Gioia per fare il punto della situazione sull’apertura del centro protesi e riabilitazione presso il polo Asp-Inail di Lamezia Terme.
E proprio in vista della inaugurazione della struttura, che si spera possa avvenire entro la fine dell’anno, si è deciso di provvedere con urgenza alla acquisizione del personale necessario per il funzionamento del Centro. Per questo Dipartimento regionale e Struttura commissariale hanno autorizzato con apposita nota il “dg” Perri ad avviare le procedure di assunzione di 10 fisiatri, 13 fisioterapisti, 3 logopedisti, 3 terapisti occupazionali, 20 infermieri, 12 oss, uno psicologo e un assistente sociale.
L’autorizzazione preventiva si rende necessaria soprattutto per la ricerca dei fisiatri che richiede apposito concorso. Per gli infermieri invece verrà scorsa la graduatoria aperta dell’Azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio che, una volta esaurita, quando verrà autorizzato il fabbisogno di personale per il rispetto della legge 161/2014 sui riposi obbligatori - si ritiene che ciò possa avvenire a settembre - consentirà di riaprire la mobilità extra regionale per gli infermieri che in questi anni hanno fatto la scelta di andare a lavorare lontani dalla loro terra e, spesso, dai loro cari.
Il Centro Inail di Lamezia Terme in sostanza duplica quello di Budrio (Bologna) sorto nel 1961 e che applica le conoscenze più avanzate nella ricostruzione del quadro funzionale e psico sociale a favore degli infortunati per la loro reintegrazione nel mondo del lavoro e nella società.
La caratteristica principale del centro di Budrio, che ne costituisce il vero know how, consiste nel realizzare la protesi per il paziente durante il suo periodo di degenza, per poterla adattare all’arto offeso nello stesso periodo di riabilitazione, di modo che quando il paziente ha ultimato questo periodo la protesi è perfettamente adattata all’arto.
Il centro protesi, unico nel centro sud potrà assistere non solo i pazienti del servizio sanitario regionale e nazionale, ma, per la propria collocazione geografica essere di valido supporto anche per coloro che oggi in paesi in conflitto subiscono amputazioni agli arti superiori e inferiori. Il Centro di Budrio sarà anche di scuola e addestramento per tutti gli operatori di Lamezia Terme.