"Alti esponenti" della Juventus hanno permesso il "bagarinaggio abituale e diffuso come forma di compromesso con alcuni esponenti del tifo ultras", creando involontariamente un "giro d'affari" su cui i boss della 'ndrangheta "hanno messo gli occhi e le mani". Parla anche di questo, come scrive il gip Stefano Vitelli nelle ordinanze di custodia cautelare, l'ultima inchiesta della Dda di Torino sulla presenza della criminalità organizzata in Piemonte: contatti troppo stretti fra la tifoseria bianconera e le cosche. Non è, naturalmente, il filone principale di un procedimento che la scorsa settimana ha portato a diciotto arresti e a colpire duramente i clan che operavano a Torino, nel Vercellese e a Biella con il consueto bagaglio di intimidazioni, estorsioni, traffici di droga, spedizioni punitive contro chi sgarrava. Gli inquirenti, comunque, stanno cercando di fare luce anche sull'interesse manifestato da alcuni grossi calibri della malavita calabrese verso il mondo del calcio. Proprio per questo anche oggi hanno acquisito diverse testimonianze. Fonti vicine alla Juventus affermano che "non è stato sentito nessun esponente del club". Il giudice Vitelli è del parere che alcuni dirigenti della società avessero trovato una specie di "compromesso", che nell'ordinanza ha voluto riassumere così: "voi non create problemi di ordine pubblico e noi vi facciamo guadagnare con i biglietti". Uno degli arrestati è Fabio Germani, ex capo ultras, fondatore dell'organizzazione no profit "Italia Bianconera". E' lui, secondo gli inquirenti, il contatto con Rocco Dominello, un componente di una famiglia che si sospetta vicina al clan dei Pesce-Bellocco di Rosarno. Entrambi "ottengono plurimi biglietti che possono rivendere a prezzo maggiorato". Nell'ordinanza si racconta di quando il dg Giuseppe Marotta fece avere a Germani in busta chiusa, "raccomandandogli massima riservatezza", dei biglietti per Real Madrid-Juventus del 23 ottobre 2013. O di quella volta in cui Dominello piazzò 10 biglietti a 75 euro ciascuno a un certo "Roberto", che pagò con un assegno di 750 euro "intestato a Juventus Fc" e poi 200 euro cash (il "vero guadagno del bagarinaggio"). I legali di Germani assicurano che il loro assistito "non è uno 'ndranghetista" e fanno presente che aveva lasciato la tifoseria organizzata nel 2007. E' la procura di Cuneo, intanto, a svolgere gli accertamenti sul caso di Raffaello Bucci, il capo ultras dei Drughi morto suicida l'8 luglio. L'uomo si è gettato da un viadotto dell'autostrada Torino-Savona all'altezza di Fossano, nel Cuneese. Il giorno precedente era stato ascoltato come testimone dai pm di Torino ed era rimasto profondamente turbato. Da poche settimane aveva perso la madre.
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