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La ’ndrangheta padrona del mercato della cocaina

La ’ndrangheta padrona del mercato della cocaina

La ’ndrangheta è padrona del mercato. Regina incontrastata del narcotraffico in Italia. Importa quintali di cocaina dal Sudamerica che nasconde poi dentro motonavi fatte partire dai porti di Colombia, Venezuela e Argentina. Il “boss dei due mondi” Domenico Trimboli, 61 anni, catturato a Medellin nel 2013, l’ha raccontato al procuratore distrettuale di Catanzaro, Nicola Gratteri, indicando le rotte seguite dai natanti ed i metodi usati dai narcos italiani e stranieri per comunicare. Ha spiegato i sistemi adoperati per far entrare lo stupefacente nei porti della Penisola, in Spagna e Olanda. Nessuno meglio di Gratteri conosce, d’altronde, i “segreti” dei trafficanti calabresi. A lui si deve l’arresto di un altro broker internazionale, Roberto Pannunzi, scovato in Colombia e subito estradato nel nostro Paese. Pannunzi e Trimboli hanno importato in Europa negli ultimi dieci anni tonnellate di “polvere bianca” prodotta nella giungla che lambisce Colombia, Venezuela e Brasile. È quanto sia importante il ruolo svolto dalle cosche nostrane nel mondo del commercio delle droghe pesanti e leggere emerge dalla relazione annuale redatta dalla Direzione centrale per i servizi antidroga del ministero dell’Interno. «L’esame del narcotraffico – si legge nel documento reso pubblico ieri – nella sua dimensione associativa rivela, anche per il 2015, il ruolo egemone della ‘ndrangheta calabrese, che si conferma leader nella commercializzazione, a livello mondiale, della cocaina, seguita dalla Camorra e dalla criminalità organizzata pugliese, pienamente operativa nello smercio delle sostanze stupefacenti importate dall’Albania.

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