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Le "short list" nel mirino
della Guardia di Finanza

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Sono le "short list" - gli elenchi di specialisti accreditati da cui gli enti reperiscono professionisti da impiegare, con contratti di lavoro autonomo e a tempo determinato, in incarichi che il personale dipendente non è in grado di assolvere - uno dei fronti di indagine nell'inchiesta che la Guardia di Finanza sta conducendo sull'utilizzo dei fondi ex Gescal (soldi destinati esclusivamente alla realizzazione e alla manutenzione delle case popolari) da parte delle Aterp, le Aziende provinciali per l'edilizia residenziale pubblica della Calabria. Inchiesta che ha portato venerdì mattina le guardie gialle inviate dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia ad acquisire, nella sede del Dipartimento regionale Lavori pubblici numerosi documenti. Il sistema delle "short list" è diffusissimo, e quel che l'indagine vuole accertare è la legittimità delle spese sostenute per l'impiego di quel personale esterno all'amministrazione. Senza contare i possibili "effetti collaterali" del sistema.

Di questi ultimi vi è conferma in recentissime ordinanze del Giudice del lavoro di Catanzaro che si è pronunciato sul ricorso di due professionisti esterni reclutati da una "short list" per portare a termine, insieme ad altri professionisti, un particolare incarico; orbene, a scadenza di contratto (il 31 maggio 2015), i professionisti hanno continuato a recarsi regolarmente in ufficio su invito di un qualche dirigente dell'Aterp di Catanzaro fino al 15 luglio (cioè per un mese e mezzo più del dovuto) quando sono stati verbalmente allontanati; hanno citato in giudizio l'Aterp e hanno chiesto il reintegro nel posto di lavoro. Lo hanno ottenuto, e a tempo pieno. La domanda a cui gli inquirenti vogliono ora dare una risposta è: tutto studiato a tavolino?

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