Almeno trenta partite sospette tra Serie B, Lega Pro, Serie D ed Eccellenza calabrese, decine di società coinvolte, 79 indagati fra giocatori, dirigenti sportivi e soggetti comunque interessati a un vorticoso giro di scommesse illecite e gare truccate.
A maggio scorso la Dda di Catanzaro scoperchiava l’ennesimo pentolone sul calcioscommesse; adesso l’inchiesta madre - da cui sono derivati anche i processi sportivi - giunge al primo punto di svolta. Per esaminare smartphone e tablet pieni zeppi di messaggi, la Procura ha chiesto ed ottenuto la fissazione di un incidente probatorio che si inizierà con il conferimento dell’incarico a un perito il prossimo 11 marzo al Tribunale di Catanzaro. Sotto i riflettori dunque una montagna di chat che, secondo gli inquirenti, sarebbero state utilizzate dagli indagati per aggirare eventuali intercettazioni. Materiale importante per l’accusa, che ritiene di aver ricostruito decine di episodi di rilevanza penale tra partite truccate, risultati aggiustati e favori reciproci.
L’incidente probatorio, che è stato fissato dal gip Wanda Romanò su richiesta del pm Elio Romano, si svolgerà naturalmente alla presenza di tutte le parti in causa, vale a dire pubblica accusa e avvocati difensori.
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