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La Calabria non si piega al ricatto

La Calabria non si piega al ricatto

 «Sono qui, oggi, come amico di Vincenzo Linarello e Annalisa Fiorenza, che ho conosciuto a Reggio Emilia quando ero sindaco, in occasione della festa del 25 aprile. Cosa c’entra questo? Perché ritengo siano loro i nuovi partigiani e che la guerra che stanno combattendo è vera. E come i partigiani che a volte si sentivano soli, siamo qui per far capire che stiamo al loro fianco». Ha esordito così ieri il ministro Graziano Del Rio, durante la cerimonia di inaugurazione del nuovo trattore e dei locali ristrutturati dell’azienda ‘A Lanterna dopo l’ennesima intimidazione (sette in altrettanti anni) subita la notte del 31 ottobre scorso. «Siamo truppe di liberazione insieme a loro» ha aggiunto il ministro tra gli applausi, «ed è una battaglia che vinceremo alla grande!». A rispondere all’appello a fare muro contro la ‘ndrangheta lanciato dal consorzio Goel, per rompere quel sistema di omertà che da decenni ha ingessato lo sviluppo della Locride e col silenzio e l’indifferenza ha fatto tacere tante coscienze, anche il capo del dicastero del Lavoro Giuliano Poletti e il vice ministro Filippo Bubbico; insieme a loro amministratori regionali, in testa il governatore Mario Oliverio e il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, rappresentanti del mondo politico, ma anche tantissimi imprenditori ed esponenti del mondo dell’associazionismo, donne e giovani giunti perfino dall’Emilia Romagna, che non hanno voluto mancare alla Festa della Ripartenza.

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